Libro indagine di Vezzoni: "L’eccidio di Sant’Anna. E il clima di guerra civile"

La prima copia già inviata al Presidente della Repubblica Mattarella . Quattro anni di lavoro per integrare e approfondire il testo del 2019.

Un libro-indagine che alza il velo su tanti aspetti della strage di Sant’Anna. Facendo uscire rafforzata l’ipotesi che sull’eccidio abbia influito anche il clima della guerra civile. Giuseppe Vezzoni ha inviato la prima copia del suo volume Ottant’anni fa lo sterminio nazifascista in Versilia (Impressum edizioni) al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Con questo ennesimo saggio il cultore di storia dell’Alta Versilia conclude editorialmente, stavolta davvero, il suo ultra trentennale viaggio nella storia del 12 agosto 1944 e dell’estate del ‘44 in Versilia. Un addio che aveva già dato col libro Quel 12 agosto 1944 a Sant’Anna di Stazzema (Pezzini editore 2019) ma che ha dovuto rivedere a seguito del fallimento di un progetto editoriale che era finalizzato a raccogliere gli interventi effettuati durante il convegno “In memoria. L’Eccidio: Sant’Anna di Stazzema” promosso dalla Scuola di Formazione Teologica di Pietrasanta e che si tenne il 5 e il 6 settembre 2020 negli spazi del Caffè La Versiliana. Ai fini della pubblicazione, i contributi scritti dei relatori dovevano essere corredati con le note riportanti le fonti.

"Avendo provveduto all’integrazione richiesta in merito al mio intervento – precisa l’autore – alla fine mi sono ritrovato fra le mani un testo finito ma inutilizzabile. Lo scritto, smembrato dai contributi degli altri relatori, non aveva significato. Dall’autunno 2020 ho quindi iniziato a pensare a un libro per l’80° anniversario dell’eccidio. In questo nuovo testo ho confrontato la verità storica con quella processuale e ho messo in rilievo i punti non sovrapponibili. Ho effettuato questo vaglio prendendo a riferimento molte testimonianze rilasciate dai superstiti in temporalità diverse e ne ho evidenziato le inevitabili mutazioni causate dal trascorrere del tempo ma anche dal cambiamento delle contingenze politiche. Da questa parziale ma già significativa comparazione, che andrebbe sviluppata compiutamente, ne ho espunto le difformità".

Dal libro esce rafforzata l’ipotesi che sulla strage di Sant’Anna di Stazzema abbia influito anche il clima della guerra civile. "Al fianco dei criminali nazisti il 12 agosto 1944 operò una precisa strategia fascista – prosegue Vezzoni – in una testimonianza raccolta dagli organi inquirenti questa ipotesi è acclarata. Una casa fu depredata ma non fu bruciata perché il fuoco si sarebbe propagato all’abitazione che non doveva essere né violata dalle ruberie né bruciata".

Con questo libro Vezzoni pone fine all’impegno pluridecennale che ha profuso per la conoscenza dei fatti del 12 agosto 1944. Un lungo e intenso indagare che ha avuto come unico fine evidenziare gli aspetti che non tornano nella narrazione della strage ma soprattutto per riattaccare alla storia dell’eccidio la pagina inerente al crimine pluriomicida che fu perpetrato a Mulina all’alba del 12 agosto 1944, un misfatto nazifascista dimenticato per 47 anni e che solo dal 1991 si è iniziato a commemorare e onorare. "Sono consapevole – concljude l’autore dell’Alta Versilia – ma neppure un cittadino che scrive tanto per scrivere: per questo la prima copia del libro l’ho voluta inviare al Presidente della Repubblica".

Francesca Navari