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Licenziato dal Pucciniano, Veronesi chiede i danni

Il Cda del Festival si dovrebbe riunire dopo l’arrivo delle carte dei legali. La mediazione del ministro Sangiuliano per ricomporre la diatriba col maestro

Il maestro Alberto Veronesi nell’ormai celebre direzione della Bohème bendato

Torre del Lago, 12 agosto 2023 – Dal podio d’orchestra alle carte bollate il passo è stato breve. Il caso è quello scoppiato, ormai quasi un mese fa, quando il 14 luglio in occasione della prima della Bohème, opera d’apertura della 69^ edizione del Festival Pucciniano, il maestro Alberto Veronesi si è presentato con una benda sugli occhi per "non vedere certe scene". Quelle dell’allestimento che il regista francese Christoph Gayral ha ambientato in tempi più recenti di quelli descritti da Murger tra Natale del ‘67 e maggio del 1968, su una scena, creata da Christophe Ouvrard, con luci natalizie e oggetti del nostro tempo. Un’ambientazione "sessantottina" che non era andata giù a Veronesi, presenza storica del Pucciniano. Ma solo a ridosso della prima Veronesi aveva deciso di manifestare le sue rimostranze, nonostante sapesse le specifiche dell’allestimento. Per questo, all’indomani della clamorosa protesta bendata (che, comunque, ha fatto parlare della Bohème e del Festival), era arrivata la decisione del consiglio di amministrazione del festival di licenziare Veronesi.

Poi, anche grazie alla mediazione del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, la cosa sembrava avesse trovato il verso di ricomporsi a più felici note. Invece, nelle ultime ore, alla Fondazione sarebbero arrivate le carte con la richiesta di risarcimento avanzata dal maestro Veronesi per "l’ingiusta sostituzione". Lui, il maestro è qualche giorno in vacanza e non risponde al telefono ma, agli amici più vicini, ha fatto sapere di essere pronto a fare marcia indietro se dalla Fondazione arrivasse un segnale di riconciliazione, così come richiesto anche dal ministro Sangiuliano che, a sua volta, avrebbe chiesto anche al Sottosegretario Vittorio Sgarbi (anch’esso indignato contro l’allestimento "sessantottino") di abbassare i toni.

Così mentre ieri sera al Gran teatro di Torre del Lago è andata in scena la seconda di una "magistrale e superlativa" (secondo critici) Turandot, quest’oggi il cda del Festival potrebbe tornare a riunirsi per valutare le contromosse da attuare di fronte alle carte bollate fatte arrivare dai legali del maestro Veronesi. Una seduta che si annuncia "calda", ma su cui in molti sperano che si possa giungere ad una mediazione come richiesto anche dal ministro Sangiuliano che, ai suoi più stretti collaboratori, avrebbe confidato di essere "costernato". Del resto anche il direttore d’orchestra dopo le invettive iniziali nelle ultime settimane aveva riposto l’ascia affilata della polemica.

Red. Via