MARTINA DEL CHICCA
Cronaca

L’impegno nell’anno della speranza: "Un polo della carità a Viareggio". Annuncio dell’arcivescovo Giulietti

Le offerte raccolte in cattedrale e nei santuari giubilari durante tutto il 2025 saranno destinate allo scopo. Il vicedirettore della Caritas Aldo Intaschi: "Ora bisogna individuare un luogo dove realizzare questo spazio". .

Il vescovo di Lucca, monsignor Giulietti ha annunciato d i voler. realizzare un polo della carità a Viareggio

Il vescovo di Lucca, monsignor Giulietti ha annunciato d i voler. realizzare un polo della carità a Viareggio

Dall’altare della Cattedrale di Lucca, durante la messa di apertura del giubileo della speranza, l’arcivescovo Paolo Giulietti ha annunciato la volontà della diocesi, come segno giubilare, di realizzare un “Polo della carità“ a Viareggio. Città che, secondo gli studi della Caritas, "ha difficoltà sociali enormi e poche strutture per affrontarle".

A questo scopo sono già state destinate le offerte della solenne celebrazione eucaristica, e così sarà per quelle che verranno raccolte durante tutti gli eventi in cattedrale e nei santuari giubilari durante il 2025. L’obiettivo è raggiungere almeno 100mila euro; "Per contribuire a realizzare uno spazio di accoglienza per chi vive in strada e di niente – spiega il vicedirettore della Caritas della Versilia, Aldo Intaschi –. Per dare una risposta concreta ad una situazione che non può essere ignorata. Perché la povertà – aggiunge – non può essere considerata scomoda".

Anche la scorsa notte, fredda, umida e disgraziata, ogni posto letto al riparo, disponibile sia nello storico asilo notturno di via Cavallotti, che nel dormitorio straordinario allestito in via Paolina Bonaparte (a spese del Comune, nell’appartamento dell’arcivescovo messo a disposizione dall’arcivescovo per affrontare l’inverno), si è riempito. Fino all’ultimo posto.

"E tantissime sono ancora le persone che affrontano la notte in strada", racconta Intaschi. "Parliamo di decine e decine di persone", alcune che vanno, poi ritornano, secondo quanto emerge dai report dell’Unità di strada, che – promossa dall’amministrazione, grazie all’impegno delle associazioni, Croce Verde, Misericordia e Croce Rossa, con il coordinamento della Caritas – porta un po’ di calore negli angoli di un’umanità dimenticata. Allungando una coperta, una tazza di tè caldo, qualche biscotto e un mano in caso di necessità.

"E proprio perché la povertà, anche estrema cresce, – prosegue il vicedirettore della Caritas della Versilia–, è fondamentale trovare un luogo idoneo, meglio se pubblico, dove costruire uno spazio di supporto".

Un percorso, in questo senso, era già stato avviato: la Caritas aveva partecipato ad una manifestazione di interesse del Comune ed individuato, con il sostegno di tutte le associazioni cittadine, nell’immobile abbandonato di via Matteotti lo spazio adeguato dove realizzare il “Polo della carità“. "Ma questa soluzione – prosegue Intaschi –, che aveva trovato anche la sponda del Comune e dell’assessorato al sociale, pare sia definitivamente tramontata. Perché qualcuno, evidentemente, si è messo di traverso". E così, "è ricominciata, d’intesa col Comune, la ricerca di un immobile da adeguare a questa necessità. Il dormitorio di via Cavallotti – conclude il vicedirettore della Caritas versiliese – non basta più, per spazio e per servizi. Questo, ormai, è evidente a tutti".