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L’isola canaria baciata dalla sorte

Fuerteventura è un'isola baciata dalla sorte, con spiagge bianche, sabbia nera vulcanica, acque turchesi e paesaggi selvaggi. Un luogo dove praticare sport acquatici, ammirare tramonti mozzafiato e scoprire la cultura locale. Un'esperienza unica.

L’isola canaria baciata dalla sorte

Le isole hanno sempre esercitato su di me un fascino particolare perché bisogna proprio volerle raggiungere, non è che ci si finisce per caso. A maggior ragione se sono distanti e sfiorano le coste dell’Africa settentrionale e il deserto, quasi fuori dal mondo. Fuerteventura mi è sembrata fin dal nome una terra degna di essere visitata. Indagando, infatti, avevo letto che non si riferiva al forte vento, che pure è un elemento onnipresente e distintivo del luogo, quanto letteralmente significa "la grande fortunata". Una terra benedetta insomma, baciata dalla sorte. L’atterraggio nei pressi di Puerto del Rosario sfiora il mare animato dai flutti e cavalcato da surfisti e kitesurf colorati. Scoprirò presto che Fuerteventura è la patria degli sportivi che sfruttano il vento come alleato e che anche chi ama fare snorkeling troverà nei mari dell’isola colori incredibili. Chi non si reca sull’isola per lo sport spesso lo fa per le spiagge con scenari da cartolina. A colpirmi sono state in particolare due, la prima delle quali è il Parco Naturale di Corralejo. Qui si trova la più grande distesa di dune delle isole Canarie, con sabbia bianca a perdita d’occhio lambita dalle acque turchesi dell’oceano Atlantico. Playa de Garcey è in assoluto la mia spiaggia preferita, caratterizzata da un lunghissimo lembo di sabbia nera di origine vulcanica e da un relitto di una nave a pochi metri dalla riva. Ricordo ancora la luce del tramonto che accarezzava la sabbia e l’incessante vento che in pochi minuti asciugava i capelli dopo il bagno. Quando ci si allontana dal mare per visitare il centro dell’isola si scopre perché Fuerte, come la chiamano gli abitanti, sia anche definita "isla lenta". Qui la natura è ancora selvaggia e i ritmi frenetici solo un lontano ricordo. Tra i paesaggi neri di lava spicca la Caldera de Gairía. Una volta raggiunta la cima si può godere di un panorama a tutto tondo sull’isola. Mentre a Corralejo si va per cercare un po’ di movida notturna o per imbarcarsi per la disabitata Isla de Los Lobos alla ricerca di montagne vulcaniche, lagune e acque cristalline, a El Cotillo, tranquillo villaggio di pescatori, si va per conoscere uno spaccato di cultura dell’isola e visitare la Fortaleza del Tostón, posta a difesa delle incursioni dei pirati.