REDAZIONE VIAREGGIO

Lo strazio per la morte di Paolo: "Aiutateci a capire cosa è successo"

Caterina Pardini cerca risposte sull'incidente mortale del fratello Paolo in moto a Viareggio, chiedendo aiuto per capire cosa sia accaduto quella sera.

Caterina Pardini cerca risposte sull'incidente mortale del fratello Paolo in moto a Viareggio, chiedendo aiuto per capire cosa sia accaduto quella sera.

Caterina Pardini cerca risposte sull'incidente mortale del fratello Paolo in moto a Viareggio, chiedendo aiuto per capire cosa sia accaduto quella sera.

VIAREGGIO

"Vogliamo capire cos’è successo, quella sera, lungo la Variante Aurelia". Capire perché Paolo Pardini ha perso il controllo della moto, finendo il suo viaggio contro il guardrail. Per questo sua sorella Caterina, medico anestesista in Alto Adige, fa appello a chiunque la sera di lunedì 26 agosto, intorno alle 22, si trovava sulla stessa strada di suo fratello: "Se qualcuno avesse scattato delle fotografie, se avesse visto qualcosa, un animale sulla corsia o un’auto dall’andatura incerta. Se in qualche carrozzeria nei giorni successivi si è presentato qualcuno per una piccola riparazione... Qualunque informazione – dice – per noi è importante". L’avvocato Roberto Cappa, dello studio legale di Fabrizio Miracolo, a cui la famiglia Pardini si è rivolta, è disponibile a raccogliere ogni notizia. Anche in forma anonima, lasciata nella cassetta della posta dello studio in via Cavallotti 3.

Caterina conosceva profondamente suo fratello, "Ci separava solo un anno – racconta –. Siamo cresciuti insieme e avevamo un legame, anche emotivo, molto intenso. Come quello che può unire due gemelli". Anche per questo le appare strano che Paolo possa aver perso il controllo della sua moto senza una ragione. "La Variante in quel tratto (appena superata l’uscita Viareggio Sud) è un rettilineo, privo di ostacoli. Paolo non soffriva di alcuna patologia, che possa far ipotizzare ad un malore. Ed oltre ad essere prudente, usciva sempre con le protezioni, i guanti, il casco integrale, era anche un motociclista esperto".

Quando ha avuto l’età per farlo, a quattordici anni, è salito in sella "E praticamente per 37 anni ha guidato le moto, senza mai un incidente per leggerezza". Era stato anche in pista, "E quando anche io ho preso la moto, coinvolta dalla sua passione, voleva portarci anche me – ricorda Caterina –. Mi diceva che era importante, che in quel luogo sicuro avrei imparato a capire i limiti del mezzo che stavo guidando". Per tutta la vita, Paolo e Caterina, si sono sostenuti e protetti a vicenda; "Adesso a mio fratello devo questo, fare tutto il possibile per capire cos’è accaduto quella sera sulla Variante". Per questo si è rivolta allo studio Miracolo, che ha incaricato l’ingegner Fabio Bernardini di Massa come consulente di parte per l’accertamento tecnico modale. E proprio in queste ore il Pubblico Ministero Laura Rugani, che ha aperto un fascicolo per chiarire la dinamica dell’incidente, ha autorizzato una perizia di parte sulla moto di Paolo Pardini. Che ha vissuto tante vite in una: quando la professione di massofisioterapista, per cui aveva studiato e che gli aveva dato tante soddisfazione, era già avviata; aveva deciso di inseguire il mare. Da parte paterna sono stati tutti naviganti, e quel richiamo è stato così forte che Paolo si era rimesso sui libri, e si era diplomato al nautico per intraprendere la carriera di capitano. Per lungo tempo è stato imbarcato, e negli ultimi mesi era tornato a terra per ottenere la qualifica più importante. L’11 settembre avrebbe dovuto sostenere l’ultimo esame, e la commissione ha deciso di riconoscergli comunque i gradi di comandante illimitato per lo yachitng.. Un altro sogno che Paolo, uomo libero, solare, estroverso e sincero, limpido e profondo, è riuscito a realizzare.

Martina Del Chicca