Un minuto e venti. È il tempo – lunghissimo – in cui si è consumata la tragedia domenica sera in via Coppino: a inchiodare Cinzia Dal Pino, 65 anni, imprenditrice balneare, è il video di una telecamera di sorveglianza di un negozio che mostra – in modo agghiacciante – come la donna abbia travolto per ben quattro volte Said Malkoun prima di scendere dall’auto, riprendersi la borsetta e ripartire a bordo della sua Mercedes bianca. Lasciando l’uomo a terra e completamente in frantumi la vetrina dello showroom della ditta Cantalupi. "Quell’uomo mi ha puntato un coltello. O mi dai la borsa o ti ammazzo, ha detto. Cosa potevo fare?". Sono le parole che Cinzia Dal Pino avrebbe riferito agli investigatori dopo una notte di reclusione al carcere Don Bosco di Pisa. Stamani alle 10 è attesa l’udienza di convalida e dell’interrogatorio di garanzia da parte del gip per un episodio che comunque ha ancora molti aspetti da chiarire. Tra cui il ’giallo’ dell’arma, che non è stata rinvenuta.
Secondo la prima ricostruzione la donna intorno alle 23.45 era uscita da un ristorante della Darsena dove aveva cenato con alcune amiche, per raggiungere l’auto parcheggiata non lontana dalla chiesina dei pescatori. Improvvisamente ecco che le sarebbe apparso lo straniero che – stando al suo racconto – le avrebbe spalancato la portiera minacciandola con un coltello e l’avrebbe costretta a consegnare la borsa. Da lì nella donna ci sarebbe stata una vera esposione incontrollabile di rabbia, tanto da convincerla a seguire e mettere in atto una spedizione punitiva nei confronti dell’uomo. A questo punto la storia è narrata – crudelmente – dai filmati acquisiti dall’autorità giudiziaria. Dal Pino individua l’uomo che cammina sul marciapiede a 220 metri di distanza, sterza e lo travolge in pieno, schiacciandolo contro la vetrata, ripete una seconda volta, poi lo investe una terza. A quel punto fa retromarcia mentre lo straniero rotola e si contorce su se stesso, sembra quasi un fagotto. Quando lui rialza il capo lei ci passa sopra con la vettura. Poi scende, riprende la borsa a terra e se ne va. Fino a quando nella tarda mattina di lunedì gli agenti della Squadra Mobile del Commissariato sono andati a prelevarla e nel suo atteggiamento non ci sarebbero stati cenni di pentimento.
Un omicidio volontario che, per gli inquirenti, sarebbe intriso dalla voglia di vendetta. I poliziotti stanno comunque cercando di capire se a bordo dell’auto ci fosse anche un’altra persona oltre alla donna arrestata; le telecamere hanno pure ripreso il passaggio di due mezzi dalla via Coppino (uno scooter e una macchina) proprio mentre la Mercedes aveva ingombrato il marciapiede e frantumato un’intera vetrina. Perché quelle persone non si sono fermate? Per l’intera giornata di ieri l’avvocato Enrico Marzaduri ha analizzato ogni istante di quei filmati: si è negato ad ogni intervista, non ha rilasciato dichiarazioni e neppure si è messo in contatto con inviati tv che l’hanno cercato mentre le troupe si sono concentrate in via Coppino per raccontare in collegamento un omicidio difficile da interpretare. Cosa può aver fatto scattare una reazione così forte in Cinzia Dal Pino, conosciutissima titolare del bagno Milano in Passeggiata? Non è escluso che il legale intenda richiedere il patteggiamento e gli arresti domiciliari.
Intanto sui social l’episodio ha scatenato reazioni di fuoco e contrastanti. "Sei la nostra eroina", "Questa donna ha più attributi di noi uomini". Ma nel calderone social che sfugge di mano ci sono anche forti inviti a riflettere sulle conseguenze della giustizia fai-da-te, sull’effetto far west comunque inaccettabile. Sul valore inestimabile di ogni attimo. O la borsa o la vita. E si è scelta la borsa. Mentre le due vite sono andate distrutte in quel minuto e venti.
Francesca Navari