"Voci insistenti dicono che l’attività di Cava Fornace possa riprendere grazie a qualche escamotage al fine di superare i 48 metri d’altezza: si proceda quanto prima con la messa in sicurezza e la chiusura definitiva". A lanciare l’Sos è Italia Nostra, preoccupata dal silenzio che regna da quasi un anno, ossia dal crollo dell’argine all’interno della discarica avvenuto nel maggio 2024. Nell’edizione di ieri i comuni hanno assicurato che il ripristino sarà realtà entro fine aprile, ma gli ambientalisti si dicono scettici. "Sono trascorsi 5 anni – scrive l’associazione – da quando il presidente della Regione Giani si impegnò a chiudere la discarica. Lo sciagurato cedimento del 2024 ha provocato allarme tra i cittadini per i danni subiti e quelli potenziali. È vero che l’attività è sospesa, ma la sua presenza e la vicinanza con il Lago di Porta è un pericolo. Montignoso, Pietrasanta e Forte dei Marmi e il Consiglio regionale si sono impegnati per la chiusura: Giani dia seguito a questa non più rinviabile decisione".
d.m.