SERGIO IACOPETTI
Cronaca

L’ultima arrivata per fare baldoria

Che cosa sarebbero le feste rionali senza una icona? Un vero alfiere, in carne ed ossa, che rappresenti l’identità di...

Che cosa sarebbero le feste rionali senza una icona? Un vero alfiere, in carne ed ossa, che rappresenti l’identità di un quartiere? Ecco Bicchiolino la maschera simbolo del Rione Bicchio, il Rione più giovane che ci sia essendo nato appena nel 2024, dopo decenni di stop. Il quartiere aveva infatti sfilato ai corsi mascherati negli anni 80, precisamente dal 1983 al 1986, con le mascherate dal titolo ‘I Cannibali’, e ‘Sarebbe Meglio Se...’. A indossarne i panni c’è la 61enne Daniela Cosci, un’autentica peperina.

Daniela, che emozione è essere il primo Bicchilino della storia?

"Un’emozione bellissima ed anche una sorta di responsabilità che mi sento addosso. Credo che il comitato non potesse scegliere figura migliore di me. Del resto la mia famiglia è originaria di Bicchio da tre generazioni".

Come è nata l’idea di mascherarsi?

"Dalla proposta fattami dal Gruppo Operativo Comitato Bicchio. Ho subito accettato".

Quale è la cosa più bella nell’interpretare tale ruolo?

"Molto semplicemente il sorriso delle persone, siano esse bambini, adulti o anziani".

Per quanto tempo pensi ancora di vestirne i panni?

"Beh avendo appena iniziato, spero almeno per altri 3 o 4 anni".

Come concili tale impegno con il lavoro?

"L’organizzazione è alla base di tutto".

Cosa rappresenta per te la maschera rionale?

"Una figura importante che preserva le tradizioni cittadine e di quartiere".

Per un mese l’anno diventi una sorta di star...

"Non mi pesa per niente. Fare foto con i bambini felici è meraviglioso".