REDAZIONE VIAREGGIO

L’ultimo atto del Tribunale di Viareggio

di Giovanni Lorenzini C’è voluto molto tempo per smaltire la delusione perché nonostante tutti gli sforzi, la mobilitazione compatta – una...

La Viareggio balneare di inizio Novecento. L’ingresso del bagno Balena con signore elegantemente vestite

La Viareggio balneare di inizio Novecento. L’ingresso del bagno Balena con signore elegantemente vestite

di Giovanni LorenziniC’è voluto molto tempo per smaltire la delusione perché nonostante tutti gli sforzi, la mobilitazione compatta – una volta tanto – di tutti i Comuni della zona e dei parlamentari eletti nei collegi locali, la salvezza della sede viareggina, come sede distaccata del Tribunale di Lucca, non riuscì. Parliamo di undici anni fa. Sembra ieri, invece il disegno di legge, che da tempo prevedeva una diversa distribuzione delle sedi giudiziarie sul territorio nazionale, fece cadere la mannaia su Viareggio, come anni prima si era abbattuta su Pietrasanta con la scomparsa della Pretura.

Insomma, per farla breve, gli avvocati, i loro assistenti e collaboratori tecnici, per dovere depositare atti, presenziare a udienze, ma anche coloro che come impiegati del Ministero lavoravano negli uffici giudiziari viareggini, dovevano imboccare... la Bretella o prendere di buon ora il treno e fiondarsi ogni giorno a Lucca.

In tutta questa battaglia a difesa del Tribunale viareggino, già pretura, scese in campo con slancio e determinazione, snocciolando dati statistici (in particolar modo, il numero di processi discussi a Viareggio era superiori a quelli di Lucca) la Camera Penale lucchese presieduta all’epoca dall’avvocato viareggino, Riccardo Carloni. “I benefici economici – spiegava nel momento più caldo del contenzioso – che sono ventilati con l’accorpamento saranno inferiori ai costi per la collettività”.

Picchia e mena, petizioni, manifestazioni, interrogazioni parlamentari, niente smosse il Governo che andò avanti per la sua strada, convinto della bontà ‘risparmiosa’ della scelta (non solo per Viareggio) di diverse sedi distaccate nello stivale.

Il de profundis per la struttura del Marco Polo suonò di fatto il 13 settembre 2013, una nota che non pochi legali viareggini e versiliesi, da quelli con grande esperienza alle spalle alle giovani leve, ricordano con una smorfia di disappunto. Il grande sogno del Tribunale di Viareggio – sia pure sotto forma di sede distaccata rispetto a quello di Lucca – finiva quel giorno. Non ci furono lacrime, questo no, ma quel senso di impotenza di fronte a chi non vuole sentire ragioni, anche se bene argomentate, è rimasto addosso a troppe persone. E ogni tanto malinconicamente riaffiora, soprattutto quando lo sguardo incrocia la sagoma del ‘palazzo di Giustizia’ riconvertito a sede della polizia municipale di Viareggio.