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Viareggio, diventa mamma a 14 anni e vuole il bonus bebé. Ma è sconosciuta all'Inps

La battaglia di Giovanni Rossetti, rappresentante di Agitalia, per far riconoscere i diritti della giovanissima mamma

Una nursery

Una nursery

Viareggio, 21 ottobre 2017 - «Siamo pronti a una battaglia perché quei giovanissimi genitori hanno il diritto al bonus bebè anche se sono dei ragazzini».

Giovanni Rossetti il rappresentante di Agitalia, il patronato che si occuopa di pratiche Inps con sede a Roma e Milano, ha preso a cuore la vicenda della coppia di Viareggio e in particolare della baby mamma che chiamiamo Francesca, la quale si vede negato un suo diritto. Quando ha partorito il suo piccolo, due anni fa, Francesca aveva 14 anni, il suo ragazzo neanche 17.

La richiesta del bonus bebè è stato avanzata all’Inps dalla nonna del piccolo, R.P. abitante sempre a Viareggio. «L’istanza doveva per legge presentarla lei perché sua figlia era ed è minorenne ma ha i diritti per avere quei soldi. E’ davvero assurdo – prosegue Rossetti – che l’Inps abbia motivato il rifiuto dicendo che Francesca è troppo ’giovane’ di età e non è censita dallo stesso istituto di previdenza perché piccolina e ancora studentessa. Mamma è mamma e i requisiti di reddito familiare necessari per beneficiare dell’assegno di natalità li ha. E’ un assurdo burocratico che deve essere sanato».

Da Agitalia confermano che la via d’uscita potrebbe arrivare dal fatto che il padre del piccolo nel frattempo è diventato maggiorenne da poco e quindi potrebbe essere lui a farsi carico di firmare la domanda avendo anche quei requisiti anagrafici che la giovanissima madre non ha.

«Valuteremo a inizio settimana tutte le strade possibili – prosegue Giovanni Rossetti – e siamo intenzionati ad andare fino in fondo. La cifra prevista dalla legge per il bonus bebè va dagli 80 ai 140 euro mensili. Non sono somme esorbitanti ma per una famiglia che ha bisogno e deve crescere un bimbo piccolo sono soldi che fanno molto comodo e che spettano».

Sarebbe un bellissimo di compleanno per il piccolo che quando venne alla luce pesava quasi tre chili e che ai primi di novembre compie due anni e l’obiettivo è fars sì che tutto si risolva entro quella data».

Il fatto che una madre non venga ‘censita’ dall’Inps perché quando ha dato alla luce il piccolo aveva solo 14 anni è determinato da un fatto inusuale ma è una decisione che non ha spiegazione logica.

«Se una madre ha diritto – concludono ad Agitalia – quel diritto lo può esercitare sia che abbia 14 anni anni oppure trenta. Ci appelliamo al buon senso».