Viareggio 14 febbario 2020 - Carnevale è un momento di goliardia e di evasione della realtà. Ma Burlamacco non dimentica mai di tenere la porta aperta alla solidarietà, alla cultura e alle eccellenze in ogni campo. E così oggi (14 febbraio) l'apparato organizzativo del Carnevale, che domani torna ad animare il viale a mare per il terzo corso mascherato, si è fermato per un attimo e si è tolto il cappello per rendere omaggio ai cent'anni dalla nascita di Zeno Colò, campione del mondo di sci nel 1950 e medaglia d'oro alle Olimpiadi nel 1952.
Un omaggio a un grande uomo, a un campione, a un'eccellenza della Toscana (era originario di Cutigliano e contribuì alle fortune turistiche di Abetone). A un italiano che ha onorato l'intero Paese e lo sci, di cui è stato una delle più fulgide espressioni. La sua figura è stata ricordata allo spazio hospitality allestito in piazza Mazzini con una cerimonia trasmessa sui maxischermi: per rendere omaggio al grande campione. E'stato proiettato un toccante video che ha ripercorso i suoi trionfi. La figura di Colò è stata ricordata grazie alla presenza della sua biografa ufficiale Clarissa Tonarelli (autrice di “Zeno Colò, un uomo d'altri tempi, ricordi ed emozioni”.
E come testimonial dell'omaggio al campione del mondo, Viareggio ha scelto un altro iridato: Marcello Lippi, il commissario tecnico dell'Italia che si è issata sul tetto del mondo a Berlino nel 2006. Lippi ha quasi trent'anni meno di Colò, ma ricorda cos'era lo sport nel dopoguerra: un altro mondo rispetto a quello di oggi, con preparatori, diete speciali, materiali all'avanguardia e programmazioni calcolate al nanosecondo. E ha voluto ricordare come la vera forza umana, anche nello sport, sia l'ingegno, quello che ha permesso a Zeno Colò, nel 1947, di sfondare il muro dei 160 chilometri orari accovacciandosi sugli sci in una sorta di posizione 'a uovo'.
“Pensare che personaggi come Zeno hanno conquistato trofei e riconoscimenti così importanti con i materiali e le tecniche che avevano a disposizione deve far riflettere – l'esortazione del tecnico Mundial –; gli strumenti applicabili allo sport una volta non erano all'avanguardia come quelli di oggi. Eppure è riuscito a stabilire un record che nessuno è riuscito a portargli via per decenni”.