MARTINA DEL CHICCA
Cronaca

“L’ostinato viaggiatore”. Marco Tenerini vola a New York: con il Ciao alla conquista degli Usa

Parte questa mattina l’impresa: il coast to coast col “cinquantino“. Ma prima del volo che l’ha portato in America il saluto agli amici all’edicola

Il saluto degli amici a Marco Tenerini, prima del volo verso New York (Foto Umicini)

Il saluto degli amici a Marco Tenerini, prima del volo verso New York (Foto Umicini)

Viareggio, 29 settembre 2023 – Con qualche minuto di ritardo, "Altrimenti non sarei io", gli occhi gonfi dopo una notte agitata dal sogno americano, i capelli ancora bagnati dalla doccia fratta in fretta e furia, e lo zaino sulle spalle da riempire di storie, Marco Tenerini – l’agente di commercio con il vizio dell’avventura – ieri mattina alle 8.30 (abbondanti) è arrivato all’edicola di Stefano Vannelli, di fronte all’Eden, per salutare gli amici. Accolto da uno striscione di buon viaggio, da pacche sulle spalle e abbracci di incoraggiamento, per fare il pieno di carica prima di imbarcarsi sull’aereo, "ostinatamente in ritardo" anche quello, che lo ha condotto da Pisa, con scalo a Parigi, fino a New York.

Dalla città che non dorme mai Tenerini partirà questa mattina, per il viaggio dei viaggi, alle 11 am (le 5 ora italiana) con il suo caro, vecchio, amico “Ciao“, ribattezzato Ostinato. Il cinquantino Piaggio, classe 1984, con cui un anno fa ha percorso 5mila chilometri fino a Capo Nord, per vedere l’aurora boreale. E col quale, coast to coast, sulla linea della Route 66, ora punta a Los Angeles. Circa 250 chilometri al giorno, per saltare da un Oceano all’altro, in 24 giorni. "Con due dirette su Instagram al giorno – per condividere l’avventura con la sua comunità di ostinati sognatori – e 4 o 5 giorni di bonus per gli imprevisti..."

Non contiene la felicità Marco. Ma nemmeno l’ansia, che a poche ore dal volo smorzava con quel sorriso contagioso come uno sbadiglio. "Sono ancora più emozionato dello scorso anno. Perché allora – racconta – sono partito da casa, dal Campo d’Aviazione, pedalando sul Ciao ingrippato che si rifiutava di mettersi in moto. E ho cominciato a macinare chilometri attraversando strade che già conoscevo, per poi perdermi nel mondo". Il viaggio, allora, è partito dolcemente; anche se in Norvegia è finito sotto una tormenta di neve. Adesso invece "Si passa da “Zero a cento“ in un attimo", dalla viareggine ai grattacieli, dal viale Regina Margherita alla Fifth Avenue.

“Per settimane – prosegue Marco – mi sono immaginato di attraversare Times Square con questo cinquantino verde. E adesso – ora che Times Square è ad un passo – mi chiedo come mi sia venuta in mente questa idea e perché non ho continuato ad immaginare questo viaggio seduto sul mio divano". Ma la risposta, in fondo, Marco la sa. Perché il viaggio in solitaria – prima il Cammino di Santiago, poi Capo Nord – su un mezzo così spartano è una scommessa con se stessi. "Di fronte a te hai solo la strada e un obiettivo: conquistare la tappa successiva. E quando arrivi alla meta ti senti di poter cambiare il mondo, con la giusta dose di ostinazione". E così com’è bello partire, è altrettanto bello alla fine tornare a casa. "Stringere chi ti è mancato, e immaginare la prossima avventura".