MARTINA DELCHICCA
Cronaca

La nuova impresa di Tenerini: "In sella al mio Ciao del 1984 adesso attraverso l’America"

Da New York fino a Los Angeles, il viaggio “coast to coast“ di Marco sulla mitica Route 66. "Dopo Santiago e Capo Nord torno a bordo del cinquantino Piaggio per inseguire un sogno"

La nuova impresa di Tenerini

Viareggio, 21 settembre 2023 – Non è un viaggio. È “il“ viaggio: l’America coast to coast. Seimila chilometri in 24 giorni, dodici Stati da attraversare, tre diversi fusi orari su cui rimettere le lancette dell’orologio e tanta (ma tanta) polvere da masticare, per arrivare da New York fino a Los Angeles.

"Ecco, arrivare mi sembra un parolone...". Per arrivare, "forse", da New York fino al Los Angeles. Ci risiamo; con quel sorriso scanzonato e la sua valigia carica di scaramantici forse, pochi vestiti, tanti cacciaviti, un fornellino e una tenda per campeggiare in una riserva indiana, Marco Tenerini, l’ostinato viaggiatore senza un piano preciso ma con un orizzonte chiaro – "Se hai un sogno, vale sempre la pena provare a realizzarlo" – è pronto per rimettersi in viaggio.

Sulla rotta a stelle e strisce – da Est ad Ovest, tra grattacieli, cascate, distese di coltivazioni, praterie e deserti dorati, fino all’Oceano Pacifico – saranno solo lui e “Ostinato“: il Ciao Piaggio del 1984 acquistato su Subito.it per 400 euro e rimesso a nuovo. Il mitico “ciaino“, più verde del verde dei dollari, che un anno fa ha accompagnato Tenerini – 48 anni, agente di commercio – da Viareggio fino a Capo Nord. E che quel nome, “Ostinato“, se l’è conquistato, chilometro dopo chilometro, sulla strada.

«Dopo tutto quello che abbiamo passato insieme – dice Marco – potevo lasciarlo a casa e presentarmi sulla Route 66 con una Harley Davidson?". Perché no, alla Easy Driver. "Che meraviglia quel film... Ma non sarebbe stato il mio viaggio, quello degli “Ostinati sempre“. Che – dice Marco – tirano a dritto verso la meta anche quando la strada è così lunga che non si intravede la fine". Quelli che il sogno se lo vanno a prendere anche se i mezzi, all’apparenza, non sono ideali. Consapevoli che l’imprevisto, nella vita come in viaggio, è sempre dietro la curva.

E il primo , imprevisto, Marco l’ha incontrato ancora prima di partire. Spedire il Ciao a New York non è stata, proprio, una passeggiata. "Per farlo arrivare in America dovevo trovarmi un importatore, con Partita Iva", qualcuno disposto a ritirare, a custodire e a garantire per Ostinato (parliamo del Ciao, ormai chiamandolo per nome). "Ho provato ad inviare delle e-mail a vari rivenditori di scooter a New York, ma non mi ha risposto nessuno. Allora – racconta Marco – mi sono attaccato al telefono pregando dei perfetti sconosciuti di farmi questa cortesia..." Alla fine, a chissà quale tentativo, ha risposto Mr. Jb, titolare in un negozio nella Grande Mela. "E, ascolta perché questa è bella, mi conosceva. Sì, Jb sapeva chi sono".

L’amico di un amico gli aveva raccontato di quel “crazy“ viareggino che col “ciaino“ aveva percorso 5mila chilometri per vedere l’aurora boreale. Raccontando su Instagram, tappa dopo tappa, tutta la sua avventura. E Jb ("che adesso non vedo l’ora di conoscere") non solo ha acconsentito a ricevere e custodire “Ostinato“ fino all’arrivo di Marco (previsto a New York per la sera del 28 settembre), ma lo aiuterà anche a rimontarlo e per il 29 settembre – data ufficiale della partenza – ha anche organizzato uno “Start party“. Per le 11 am, le cinque del mattino in Italia, Mr. Jb ha riunito amici e clienti del negozio per scortare Marco e Ostinato nel primo miglio. "Ma ti rendi conto?".

Il mondo è piano di Ostinati. E se un a nno fa a seguire le avventure di Marco – che già nel 2021, prima di Capo Nord, ha percorso il cammino di Santiago pedalando su una Graziella – "erano la mia famiglia, gli amici e qualche folle sognatore", adesso la community su Instagram si è allargata e conta circa 35mila follower. "Vuoi sapere la verità? La condivisione di un’avventura rende il viaggio ancora più speciale. Ma ho anche un po’ paura di tradire le aspettative..."

E così , mentre Ostinato è già imbarcato su un Cargo e manca solo una settimana al decollo dell’ostinato viaggiatore, Marco oscilla come un pendolo tra picchi di entusiasmo, "Sarà pazzesco, sarà l’esperienza della vita", e di perplessità, "Ho 50 anni, ma chi me lo fa fare?". Ma in fondo, in questo mare in burrasca, Marco ci sguazza. Ogni emozione è benzina, che insieme all’olio per la miscela del Ciao, lo portano fino alle meta. Che non è un luogo, un punto d’arrivo. Ma è lanciarsi all’inseguimento della felicità.

"Non scappo dal mio lavoro, né dalla mia famiglia che amo più di ogni altra cosa al mondo. Il viaggio – spiega Marco – per me non è una fuga. È libertà". "Un’esperienza che, a Santiago prima e a Capo Nord poi, mi ha cambiato le prospettive. Perché essere da solo, davanti a nient’altro che alla strada e a me stesso, con tutte le incertezze del viaggio, mi ha permesso di godere di ogni singola conquista".

La prossima? Vivere il sogno americano.