Francesca Navari
Cronaca

Marinaio contro Berlusconi: “Mi bocciarono una ricetta e decisi di andarmene”

Giacomo Canale, cuoco sullo yacht e in villa: “Cacciato per l’erba cipollina”

Pier Silvio Berlusconi, 55 anni, con Silvia Toffanin, 45 anni. La coppia ha due figli: Lorenzo Mattia e Sofia Valentina

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Viareggio (Lucca), 20 dicembre 2024 – Il cellulare che suona, le richieste sui social che si moltiplicano. Giacomo Canale, 47anni, ex cuoco e oggi direttore di macchina sugli yacht, si è trovato proiettato in una notorietà non voluta. È lui che ha avviato causa contro Pier Silvio Berlusconi per inquadramenti non adeguati e straordinari non percepiti negli oltre 10 anni di lavoro da chef: la richiesta di 700mila euro è destinata a toccare il milione con rivalutazione interessi.

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Quando nasce il rapporto con la famiglia Berlusconi?

“Nel 1994 mio fratello era steward sul ‘Principessa vai via’ di Silvio Berlusconi e fui chiamato nell’equipaggio: avevo 17 anni e sono rimasto fino al momento in cui fu venduta a Ennio Doris. Nel 2007 Pier Silvio acquistò il ’Suegno’ da 40 metri e, ricordandosi di me, mi fece contattare. Fui entusiasta, del padre avevo un ricordo meraviglioso. Dal 28 marzo 2007 al 2010 sono rimasto a bordo e a fine 2010 mi chiesero di lavorare anche al castello di Paraggi: alternavo le estati in barca e l’inverno nella dimora fino al 29 ottobre 2018”.

La sua mansione?

“Ero cuoco, anche se il rapporto era formalizzato con differenti profili: operaio addetto agli allestimenti (28 marzo-19 aprile 2007), fino al 28 luglio 2010 marinaio, anche se sempre dipendente diretto di Berlusconi. Il 28 luglio 2010 il rapporto è di falegname di cantiere fino 2 settembre. Dal 3 settembre 2010 fino al 13 luglio 2018 marinaio. Dal 14 luglio al 31 luglio 2018 addirittura nessuna ufficializzazione e dal 1 agosto 2018 al 31 ottobre 2018 marinaio”.

Come venivano motivate?

“Ogni volta mi promettevano un contratto adeguato. Ero arrivato a cucinare in barca per 45 giorni continuativi. Poi attaccavo in villa senza riposo”.

Aveva comunque un rapporto di fiducia con Berlusconi junior.

“Curavo la sua dieta”.

Quando si incrinò il rapporto?

“La compagna Silvia Toffanin mi chiese un impegno ancora maggiore. Poi ci fu il terribile maremoto a Rapallo che rese inagibile il castello e i Berlusconi si trasferirono in un hotel a Santa Margherita e io con loro. Toffanin, in quel momento di grande disagio, contestò la presenza in un piatto di erba cipollina al posto del prezzemolo. “Se lavori così, stai pure a casa“, mi disse. Me ne andai”.

Quindi?

“Mi rivolsi all’avvocato Paolo Garfagnini che nel 2019 mi fece firmare nel suo studio un verbale di accordo con le parti sindacali per 11.700 euro. Sapevo di aver fatto la cosa sbagliata e ho deciso di tutelarmi con l’avvocato Claudio Lalli. In primo grado il giudice di Genova ha rigettato la richiesta, in Appello hanno ritenuto invece di nessun effetto quella conciliazione anche se non sono state ammesse le prove: per questo andremo in Cassazione”.

Rifarebbe l’esperienza?

“Non sacrificherei più la mia vita con quei i ritmi”.