DANIELE MASSEGLIA
Cronaca

Marmo e robot, l’ira degli artigiani: "Sì alla manualità, no a Disneyland"

Clima infuocato al Sant’Agostino all’incontro promosso dallo scultore Tincolini. "Così si fa morire Pietrasanta"

L’incontro al Sant’Agostino promosso nell’ambito della mostra di Tincolini

L’incontro al Sant’Agostino promosso nell’ambito della mostra di Tincolini

Doveva essere una fotografia su come l’arte nel comprensorio apuoversiliese riesca a conciliare tradizione e innovazione. È finita invece con l’accesa protesta delle maestranze della Piccola Atene, le quali rifiutano l’idea che il loro mestiere venga svolto più dai robot che dalle persone reali. Un Sant’Agostino infuocato quello che venerdì ha ospitato la tavola rotonda promossa dall’artista Filippo Tincolini nell’ambito della sua mostra personale "Human connections", in corso in città e a Tonfano.

"La tecnologia – ha detto Tincolini – è uno strumento in più nella cassetta degli attrezzi. Non si tratta di scegliere tra robot o scalpello, bensì quando e perché usarli. Il robot può affrontare sfide tecniche che un tempo avrebbero bloccato un’idea, ma da solo crea opere opache, senz’anima. È nel passaggio di mano in mano, nell’ultima rifinitura, che l’opera prende vita. È lì che finisce il lavoro della macchina ed entra la passione dell’artigiano". Concetto spinto ancora più in avanti da Giacomo Massari, amministratore delegato di "Litix", contestato in sala quando ha detto che i loro robot negli Usa svolgono il 99% del lavoro. "Le professionalità scomparse – spiega – hanno lasciato spazio a nuove competenze. La formazione oggi deve accompagnare le giovani generazioni verso un’artigianalità evoluta, capace di parlare anche il linguaggio del 3D, dei software e della robotica". Concetti che vedono insorgere il collettivo di artisti e artigiani "Due Laghi" di Pietrasanta, che al contrario ritengo prioritario proteggere le radici di una tradizione che nella Piccola Atene si tramanda da secoli.

"È assurdo per il distretto di Pietrasanta – replicano – proporre realtà dov’è il robot a eseguire la totalità della scultura. L’1% di rifinitura non può essere sufficiente per definirla ’opera’ artistica realizzata dall’uomo. Chi schiaccia un pulsante per avviare un robot non può essere definito artigiano. Pietrasanta per secoli ha costruito una nobile reputazione sull’artigianalità delle sue maestranze ed è il motivo per cui artisti da tutto il mondo venivano a chiedere consigli e a lavorare qua. Ora si spacciano per artisti e artigiani persone che usano computer e un robot per realizzare il lavoro senza apporto umano. Vogliamo uno chef che sappia preparare un piatto di spaghetti o lo facciamo fare a un robot? Siamo contro la Disneyland della scultura. Così morirà Pietrasanta: era meglio quando gli assessori alla cultura e i sindaci prima di Giovannetti imponevano a chi volesse usare la piazza di far lavorare gli artigiani di Pietrasanta".