
Massimo Barsotti
Viareggio, 27 settembre 2021 - Se ne va un pilastro della ristorazione viareggina. All’età di 71 anni è infatti deceduto Massimo Barsotti, ossia il Buonamico, il ristorante (o trattoria come dir si voglia) più antico e tra i più rinomati della città. Aveva lavorato fino a maggio, poi le complicanze di un’emorragia lo hanno portato via.
Massimo ha fatto la storia della ristorazione della città: ha ereditato dai genitori il mitico “Pino sul tetto” in pineta di ponente e lo ha gestito fino per oltre 35 anni, nei momenti di massimo splendore del locale e della struttura. Nel 2003 ha rilevato il Buonamico, uno dei luoghi preferiti dai viareggini e dai turisti e da diversi personaggi del mondo dello sport, dello spettacolo e della nautica. Che lo sceglievano per il modo di cucinare il pesce alla viareggina, ossia rispettandolo il più possibile. “Perdiamo un professionista, grande esperto di cucina ed enologia. E perdiamo un amico, una persona allegra, generosa, una persona squisita, un gran signore” ricordano gli amici Gloria Puccetti e Lirio valenti. Massimo è stato attivo fino all’ultimo, coltivando anche le sue passioni: la barca e pesca. Negli anni 2000 ha riportato il Buonamico, nato nel 1901, ai fasti di un tempo, quando da ritrovo per merende divenne una trattoria per far contenti gli artisti che lo frequentavano: da Viani a Ceccardo Roccatagliata, da Ungaretti a Moses Levy fino ad Enrico Pea. Di qui sono passati anche Zacconi, Petrolini, Montale, Moravia e tanti altri.
Lascia la moglie Lena e i figli Leonardo e Rebecca, il funerale (curato dall’impresa funebre Ferrante) si svolge lunedì 27 settembre alle 15 alla chiesa di Don Bosco. Il Buonamico é nato nel 1901 come un posto per merende marine. E il Buonamico era il suo proprietario : Eugenio Biagini, che alla lunga divenne trattore per far contenti gli artisti del suo tempo, Lorenzo Viani, Ceccardo Roccatagliata, Guiseppe Ungaretti, Moses Levy, Enrico Pea, tutti amici suoi. La trattoria é sempre appartenuta all sua famiglia e ha avuto ospiti illustri come gli Zacconi, Petrolini fino a Valetta, Montale, Moravia nonché nell’ultima guerra gli eroi dell’Orsa Maggiore che, dalla vicina segretissima base di Bocca di Serchio nella pineta dei Salviati, si concedevano qualche cena di lusso.