Camaiore, 12 marzo 2020 - Nel territorio più religioso della Versilia i matrimoni in chiesa sono sospesi causa virus (come i funerali, del resto), ma il religioso ancorché laico sindaco Alessandro Del Dotto lunedì officierà le nozze di due concittadini nella sala consiliare del Comune. "Abbiamo avuto il via libera dal Prefetto – spiega – con un quesito senza bacio tra marito e moglie. E se vorranno scambiarsi le fedi, prima dovranno disinfettarsi le mani col gel". Le nozze al tempo del Coronavirus ricordano un po’ quelle "a sorpresa", fallite, che i manzoniani Renzo e Lucia tentarono davanti a Don Abbondio quando a Milano infuriava la peste: per il codice canonico di allora bastava che lo sposo davanti al prete dicesse "Signor curato, in presenza di questi testimoni, quest’è mia moglie", E così avverrà lunedì, perché davanti a Del Dotto ci saranno solo i Renzo e Lucia camaioresei, e i loro due testimoni. «In municiopio saremo in cinque: io che celebro il matrimonio e faccio l’eroe – dice ridendo Del Dotto – gli sposi e i loro testimoni. Niente pubblico, né amici e parenti. Il decreto nazionale ha previsto la sospensione delle cerimonie civili e religiose compresi i funerali. C’era il dubbio se si potevano fare matrimoni e consegna delle cittadinanze agli immigrati. All’inizio abbiamo fermato tutto, ma poi tutti noi sindaci versiliesi abbiamo posto la questione al Prefetto. E dal Ministero hanno risposto che matrimoni civili e cittadinanze in forma essenzionale sono fattibili. Questo matrimonio s’ha da fare, anche se l’avevamo rinviato, e lo celebrerò lunedì". «Magari – prosegue il sindaco – ci saranno i barattoli di gel disinfettante per le mani, e terremo aperte le finestre in sala consiliare per favorire il ricambio d’aria. Stiamo valutando se mantenere la formula “in una sala aperta al pubblico“, che però non ci sarà perché non possiamo fare entrare nessuno, né parenti né curiosi. Stiamo organizzando una diretta online per la pubblicità della cerimonia". E’ curioso però che lo sblocco delle nozze civili arrivi da un sindaco particolarmente legato alla Chiesa. Del Dotto replica così: "Io adempio a un dovere d’ufficio, non sento un probnlema di coscienza: in questo senso sono laico e ho il massimo rispetto per la laicità dello Stato. Però non credo che in questo momento siano possibili i matrimoni religiosi. Da un punto di vista giuridico lo Stato non lo riconosce come un diritto essenziale, anche se su questo fronte dovrebbero confrontatsri Cei e governo. Ma il matrimonio concordatario, fatto in chiesa ma con effetti civili, purché celebrato solo dal prete con gli sposi e i testimoni, secondo me è possibile anche coi divieti del Coronavirus". «Quindi lunedì – conclude – li facciamo entrare in municipio, li teniamo a distanza, diamo i barattoli di gel e penne monouso per le firme. Appena entrano gli faccio lavare mani con l’igienizzante e di nuovo quando firmano. Accadrà così anche per le future concessioni delle cittadinanze agli stranieri. Per ora non abbiamo richieste, ne ho fatte tante a gennaio dopo l’arrivo dei decreti del presidente della Repubblica, ma prima che scoppiasse l’emergenza. Finora i nuovi italiani venivano con tutta la famiglia, in futuro finché c’è l’emergenza ci saranno solo il pubblico ufficiale e il cittadino che giura". Beppe Nelli © RIPRODUZIONE RISERVATA
Cronaca"Celebro un matrimonio col disinfettante"