REDAZIONE VIAREGGIO

Matteo, travolto e ucciso sull’Aurelia. L’automobilista positiva all’alcoltest

La vittima aveva 32 anni. Era uscito a fare una passeggiata con il suo cane Achille, anche lui è morto. Al volante della Fiesta che l’ha falciato intorno all’ora di cena c’era una donna ora agli arresti domiciliari

118

Come ogni sera Matteo era uscito con il suo Achille al guinzaglio. Una passeggiata insieme tra le case di Bicchio illuminate per la cena. Ma mentre stavano attraversando la via Aurelia, nei pressi della chiesina del quartiereo, un’auto li ha travolti. Matteo è stato trascinato per diversi metri, ed è rimasto esanime sull’asfalto. Il suo boxer, Achille, nonostante le gravi ferite rimediate nell’impatto si è rialzato sulle zampe, ha raggiunto Matteo e poi si è accovacciato accanto a lui. Ed è rimasto così, li vicino, come ogni notte nel letto, fino a quando sono arrivati i soccorsi a prendersi cura del suo padrone. Nonostante le manovre di rianimazione e la corsa al pronto soccorso del Versilia, Matteo Traina è morto mercoledì, appena prima di mezzanotte, in ospedale. Avrebbe compiuto 32 anni a dicembre. Anche il cane Achille non ce l’ha fatta. Una tragedia che ha scosso profondamente la frazione di Bicchio e tutta Viareggio, che Matteo amava attraversare in lungo e in largo camminando a piedi. Una tragedia nella tragedia: la donna al volante dell’auto che lo ha investito è risultata positiva all’alcoltest.

L’incidente è avvenuto mercoledì, intorno alle 20.30. "Abbiamo sentito la voce di Matteo, poi un tonfo sordo senza frenata e infine i lamenti del cane – raccontano i vicini –. Quando ci siamo affacciati Matteo era a terra. L’auto che l’ha investito, una Fiesta, è finita contro un’altra vettura posteggiata e si è fermata una decina di metri più avanti" I primi che hanno prestato soccorso al trentaduenne hanno capito subito che le sue condizioni erano disperate. Hanno quindi chiamato il centralino del 118, e sul posto oltre a due ambulanze sono giunti gli agenti della Polizia Municipale per i rilievi. Di casa in casa, la notizia ha raggiunto tutti gli amici di Matteo. "La sua voce era la voce della frazione. Bicchio è come un piccolo paese, una strada dove ci conosciamo tutti. E dove tutti, ma proprio tutti – dicono – conoscevano Matteo".

E così in pochi minuti un centinaio di persone si è ritrovato in strada, e anche la famiglia di Matteo è corsa a vedere cosa fosse successo. Di fronte alla scena straziante mamma Stefania e papà Emanuele sono stati travolti da un dolore atroce. L’automobilista, sotto schock, è stata accompagnata al pronto soccorso dove è stata sottoposta alle analisi di rito che hanno rilevato un tasso alcolemico di molto superiore al limite consentito. Ha 48 anni, ed è residente a Torre del Lago. Stava tornando a casa, da Viareggio, quando ha travolto Matteo. La donna è stata arrestata, e si trova ai domiciliari con l’accusa ipotizzata di omicidio stradale.

"Matteo era un ragazzo particolare, ed era anche la persona più pura, più sincera, più vera che abbia mai conosciuto". Così lo ricorda Mirco Poletti, amico da sempre. Insieme hanno trascorso lunghe giornate, ogni volta che entrambi avevano del tempo libero si trovano. "Era impossibile non essergli amico – prosegue Mirco –. Matteo aveva l’abitudine di fermarsi a salutare tutti, di parlare con tutti, di domandare...". Frequentava i campi della torrelaghese, quando la squadra si allenava a Bicchio. Aveva la passione per le magliette, i cappellini, i giubboni delle società sportive. Compreso il Cgc. Collezionava le calamite del mondo, gli piacevano le cose semplici e le attenzioni sincere. Stava bene quando stava con gli altri. Ma il grande amore di Matteo erano gli animali. Con Achille, il boxer, aveva un legame speciale, ma si preoccupava di tutti gli animali. Di quelli dei vicini, di quelli randagi, di quelli in cerca di famiglia, di quelli salvati, di quelli senza speranza. Collaborava con diverse associazioni del territorio, aveva avuto un’esperienza di lavoro alla fattoria didattica ed era stato volontario della onlus “I cani di Anna“.

"Era buono come il pane, e aveva una voce forte che scandiva le giornate di Bicchio. Manchera a tutti" conclude Mirco. Oltre ai genitori, Matteo lascia i fratelli più piccoli Giulio e Andrea. E lascia qui anche un dono grandissimo: la speranza. La famiglia Traina ha infatti autorizzato l’espianto degli organi. Grazie a quest’ultimo, generoso gesto, la vita continuerà.

Martina Del Chicca