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Mercuri: "Mancano coperture e una programmazione seria"

Il segretario della Cgil Scuola accusa il sistema: "Il problema è politico"

Bene la prima chiamata a coprire le cattedre ma procedure diverse e più snelle a livello dei concorsi. Antonio Mercuri, segretario della Cgil scuola di Lucca, non ha dubbi: "Siamo di fronte a un problema politico, non si possono bandire concorsi con caratteristiche diverse".

Mercuri rinnova la causa: "Sul nostro territorio – afferma il sindacalista – abbiamo un organico totale di 45005000 posti di ruolo e un terzo risulterà non assegnato; il problema è politico, parlo a livello nazionale, perché non vengono messi a disposizione i soldi rispetto alla copertura finanziaria, quindi avanti con i precari; le regole di reclutamento, poi, sono macchinose: per gli insegnanti di lettere cambiano lo norme di volta in volta, assistiamo a procedure diverse che però non si interfacciano tra loro: da qui il caos".

Secondo Mercuri, poi, "sarebbe facile, partendo già adesso con i concorsi, prevedere la copertura dell’organico per l’anno prossimo; invece – va avanti – tutti gli anni ci troviamo di fronte ai soliti problemi".

Il sindacato, dal canto suo, non può che chiedere la copertura totale dei posti di ruolo. Mercuri ne calcola almeno 100o che saranno, invece, assegnati mediante le supplenze.

"Assistiamo ormai da tempo a cose abbastanza singolari; sul nostro territorio risultava essere sofferente l’area delle cattedre di disegno tecnico, perché non davano posti a copertura: quest’anno, a sorpresa ma in realtà senza una programmazione auspicabile, ne hanno assegnati otto; per non parlare, poi, del sostegno: i posti continuano a non essere coperti a regime, mi riferisco alla necessità di 500 posti mentre la copertura è soltanto di 80, e qui siamo di fronte al problema del vincolo tra “diritto e fatto”; insomma abbiamo bisogno di un reclutamento programmato, altrimenti succede come in un caso di un docente che si è visto assegnare tre nomine in ruolo e quindi ha dovuto rinunciare a due di esse: che rimarranno scoperte e questo – conclude Antonio Mercuri – è esattamente il frutto di una cattiva programmazioni dei bisogni".

Maurizio Guccione