SERGIO IACOPETTI
Cronaca

Carnevale di Viareggio, la vigilia dei carristi tra ritocchi e notti in bianco. Ma è il meteo a preoccupare

Negli hangar la corsa per ultimare le costruzioni ormai è diventata un rito scaramantico. Scongiuri per le previsioni: “Uscendo sotto la pioggia rischiamo di rovinare tutto il lavoro fatto”

In una giornata soleggiata, con tante persone e tanti bambini riuniti nel piazzale Burlamacco, a tenere banco è la questione meteorologica. E sì perché Giove Pluvio parrebbe - il condizionale è d’obbligo - non voler far passare a cuor leggero, a carristi, Fondazione e carnevalari, queste ultime ore di vigilia. «Il carro è prontissimo – assicura Michele Cinquini, mentre osserva la sua costruzione in esterna ed i tecnici provano l’impianto audio –. Piuttosto sono un po’ in ansia per il meteo. Attendiamo una riposta dalla Fondazione entro domani sera, perché sarebbe sciocco allestire il circuito se poi il corso non venisse svolto. So benissimo che gli alberghi sono pieni – va avanti –, ma le prenotazioni si possono annullare senza penali ed un corso sotto pioggia battente o vento comprometterebbe le costruzioni. Spero che tutto vada liscio, ma consideriamo che andiamo incontro solo al primo corso, non al quarto, il quinto o il sesto«.

Parole e concetti ribaditi anche da Roberto Vannucci, intento a dare gli ultimi ritocchi dall’alto di un cestello mentre i tecnici preparano l’impianto luci:«Il carro è pronto, ma non sono sereno per il meteo. Se potessi rimanderei il tutto di una settimana». Meno drastico, ma sempre sul chi va là, Massimo Breschi: «Il carro è pronto, però forse io rimanderei tutto a domenica. Del resto ci sono già passato da primi corsi bagnati; corsi che rovinano le costruzioni, che portano magri incassi e tolgono il sorriso alle maschere».

Per esperienza vissuta nessuno è pari ad Alessandro Avanzini. «Tutto ok, ma ho l’esperienza per non augurarmi un corso vissuto con l’angoscia di dover rientrare in fretta agli hangar. Temo soprattutto il vento». Anche Antonino Croci, da anni ormai al fianco di Luciano Tomei, non è tranquillissimo: «Siamo a posto da due giorni, però sarebbe meglio non fare avventatezze per il primo corso. Il nostro carro è ricoperto da iuta che appesantisce la struttura. E ciò – aggiunge – potrebbe essere un problema in caso di pioggia». Intanto Luigi Bonetti è intento a dipingere le sue fatine mentre i suoi collaboratori provano i led montati sulla costruzione: «Io voglio fare nottata al baraccone, perché è la cosa più bella che ci sia. È pura, necessaria, adrenalina. Ciò detto, se deve esser acquazzone perché non aspettare la domenica?».

Anche Sebastian e Benjamin Lebigre faranno nottata tra colori e movimenti: «La faremo sì, ma solo per tradizione – specificano –. Ma se sul carro siamo tranquilli, Il meteo invece non ci lascia sereni. Forse sarebbe meglio aspettare domenica. Speriamo che la nostra tempesta (la sciamana, protagonista della costruzione) spazzi via le nuvole». «Il carro è pronto – dice Valentina Galli –. Aspettiamo le decisioni e ci adegueremo. A Viareggio il meteo cambia in fretta«. Per Jacopo Allegrucci: «Il carro è pronto ed il meteo non lo guardo per scaramanzia», cosa che farà anche Luca Bertozzi: «Di certo c’è solo il fatto che stavolta, al contrario dell’anno scorso, non lavorerò fino alle 7 del mattino dell’ultimo giorno». Anche Priscilla Borri è pronta: «Non farò nottata. Sabato spero possa essere con noi – a bordo della costruzione che omaggia Francesco Nuti– il regista Giovanni Veronesi».

A pochi metri da lei Carlo Lombardi, con il carro fuori dall’hangar, intento agli ultimissimi ritocchi: «Siamo pronti». Sono ore di dubbi anche per i mascheratisti, come assicura Alessandro Vanni che sussurra: «Sappiamo che i Vigili Urbani sono già in preallarme per domenica». All’imbocco della Cittadella si lavora alacremente anche per le carrette: ci sono i ragazzi del Rione Darsena e i Burlamatti col sorriso ma consapevoli che il meteo a loro potrebbe tirare, essendo privi di un hangar in cui riparsi, un tiro ancor più mancino.