
Il flashmob del Forum della Versilia per dire basta alle guerre sparando soltanto coriandoli. La sfilata “novità“ del 2020 consolida l’appuntamento raddoppiando gli introiti dello scorso anno.
di Gaia Parrini
Sono scoppiati al calar del sole, su un tramonto color pastello offuscato dalle poche nuvole che hanno coperto il cielo di ieri, i tre colpi di cannone. A svegliare d’incanto un mondo che sì, come cantavano e scrivevano Parenti e Nerini, sembra, ed è, “fatto di carton”. Un mondo d’arte, amore, luci e colori che ha dato il via alla quarta sfilata dei carri di cartapesta. Quella del giovedì grasso, novità portata dal 2020 dalla Fondazione di Marialina Marcucci ma divenuta ormai, in poco tempo, tradizione e che anche per quest’anno si consolida come una sicurezza e una fortuna, anche per le casse di Burlamacco, con un’entrata di 150 mila euro, il doppio dello scorso anno. E che con solidità arriva a metà del viaggio del Carnevale, segna il giro di boa di questa edizione e accelera, rapido, veloce e diretto verso il rush finale, verso i verdetti dei vincitori e l’inizio della Quaresima.
Ed è stato un giovedì che già dalla mattina ha visto, uscite dagli hangar della Cittadella, sfilare le opere di cartapesta per le strade della città, e sistemarsi sul lungomare, illuminate dal color miele del cielo e accarezzati da una leggera brezza invernale. Tra i coriandoli impugnati dai bambini e il grido di pace lanciato, in Piazza Mazzini, poco prima dell’inizio, dal Forum della Pace. "Mettete dei fiori nei vostri cannoni" è stato lo slogan che, in piazza e sul palco, ha riunito i partecipanti e gli attori della compagnia Policardia Teatro che, dietro il cannone di cartapesta, hanno lanciato coriandoli e fiori per dire basta alle guerre e alle armi. Così come lo stesso messaggio di pace si è riflesso nei tatuaggi arcobaleno sui visi di alcune delle maschere di Alessandro Avanzini e nelle bandiere che hanno tratteggiato il lungomare, tra gli sguardi curiosi, sognanti e persi di forestieri, viareggini e della stessa madrina del corso, la Miss Italia Ofelia Passaponti, ad assistere a uno spettacolo turbinoso di movimenti, effetti speciali e luci.
Da quella paradisiaca che dall’alto della nuvoletta berlusconiana sembra guidare la Giorgia Meloni protagonista di “Per una sana e robusta Costituzione” di Alessandro Avanzini, a quella fredda dell’opera di Luigi Bonetti che, però, a metà corso si è spenta, così come musica e movimenti, a causa di un guarso. E dall’illuminazione sui volti e i costumi della donna dei Cinquini a quella che sembra entrare, come in un dipinto, dentro l’anima e il mondo del “mostro”, dai toni caldi, di Jacopo Allegrucci. Come quel mondo, fatto di cartapesta, che, anche ieri, ha preso vita sul lungomare e, superando piazza Mazzini, svoltando e infilandosi nelle vie interne, tra le cucine e i palchi del Rione Storico alla sua chiusura, lascia ora spazio, oltre molo, ai “giubbetti gialli” di via Coppino che accompagneranno la manifestazione, attraverso mascherate e alle sfilate finali, fino allo scoppio degli ultimi cannoni.