DANIELE MASSEGLIA
Cronaca

Misericordia senza pace. Dimissioni e veleni interni

Il vice governatore Forno e il segretario Garbo escono dal Magistrato. Presidente sotto accusa per le assunzioni. Chiesto il commissariamento.

La governatrice Caterina Acci e l’ormai ex vice governatore Stefano Forno

La governatrice Caterina Acci e l’ormai ex vice governatore Stefano Forno

Era l’agosto 2023 quando la travagliata Misericordia di Tonfano ripartì con un nuovo Magistrato ponendo fine al commissariamento. Merito del gruppo volontari e della coppia formata dalla governatrice Caterina Acci e il vice Stefano Forno. Il giocattolo ora si è rotto. Forno si è dimesso con il segretario Salvatore Garbo. Idem altri consiglieri e probiviri, ma sono state respinte in quanto non firmate.

Come se non bastasse, un gruppo di soci della confraternita di piazza Villeparisis ha scritto una lettera velenosa all’indirizzo di Acci. "I dimissionari si sono accorti di non essere in grado di gestire l’associazione – scrivono – o per altri motivi? Ci risulta che i problemi finanziari siano causati dal calo delle donazioni, l’aumento dei costi operativi e la difficoltà nei finanziamenti a causa dei debiti (circa 3 milioni di euro, ndr). Nonostante le fosse stato suggerito di assumere personale ai primi del 2024, quando c’erano i fondi, la governatrice ha deciso in maniera arbitraria di non fare niente. Salvo il bando per due autisti, lo scorso novembre, tardivo e andato a vuoto. Speriamo che intervenga un organo superiore, magari con l’ennesimo commissariamento, individuando nuove strade. I responsabili del disastro si mettano una mano sulla coscienza".

Contattata dal nostro giornale, Acci conferma le dimissioni. "In accordo con la federazione regionale delle Misericordie – replica – abbiamo trovato una soluzione: entreranno i primi dei non eletti, fino a raggiungere quota 7 consiglieri. In caso contrario faremo un reintegro parziale con una procedura più snella. Quindi nessun commissariamento, andiamo avanti con il progetto. Si iniziò a parlare di assunzioni dopo aver parato i colpi e stabilizzato la situazione. Ma la federazione disse che la convenzione sul Punto emergenza, territoriale era stata data a Forte dei Marmi perché noi eravamo senza dipendenti. Nonostante il rischio di rimetterci dei soldi, abbiamo fatto due bandi per autista e soccorritore: al primo il candidato si è poi ritirato, e il secondo è andato male. Contiamo solo sulla forza dei volontari, circa una trentina. Le finanze? Si è fatto un bellissimo lavoro di pulizia della contabilità e dell’immagine della Misericordia, rateizzando con l’Agenzia delle entrate una parte – 2 milioni – del debito: in un anno non si cambia la vita, ma ora siamo affidabili".