Mobilitazione dei bagnini: "Così rischiamo la vita"

Partita la petizione per chiedere la modifica dell’ordinanza della Capitaneria "La stagione balneare è troppo corta e l’isola di sorveglianza molto ampia".

Mobilitazione dei bagnini: "Così rischiamo la vita"

Mobilitazione dei bagnini: "Così rischiamo la vita"

Dopo la terza media ha cominciato l’apprendistato come aiuto bagnino. A 16 anni, preso il brevetto, si è lanciato nel primo salvataggio tra le onde. E a 18, nel 1985, Massimiliano Pezzini era già primo bagnino. Una lunga esperienza in riva al mare, che gli permette ormai di riconoscere una buca dalla prima increspatura dell’acqua. Di capire dal vento come cambieranno le correnti.

Da oltre un anno Pezzini ha messo la sua esperienza al servizio lega “Cavaliari del mare”, di cui è presidente con oltre centocinquanta bagnini associati, e che ha promosso una raccolta firme - ieri e oggi in piazza Campioni - per chiedere alla Capitaneria di Porto una modifica all’ultima ordinanza balneare "a tutela della sicurezza dei lavoratori, ovvero i bagnini, e dei bagnanti".

"Chiediamo – spiega Pezzini – di riportare la stagione balneare ad almeno quattro mesi, com’era una decina di anni fa quando iniziava il primo giugno e proseguiva fino al 30 di settembre (ridotta poi dal 15 giugno al 15 settembre). E di allungare ancora di un’ulteriore settimana in quei tratti di arenile dove si concentrano i pendolari. Perché le spiagge della Versilia non sono tutte uguali, e lo scorso anno abbiamo documentato numerosi salvataggi già prima che la stagione ufficiale prendesse il largo".

Alla Capitaneria la lega dei bagnini chiede inoltre una correzione al capitolo dedicato all’isola di sorveglianza. "Con l’ultima ordinanza – prosegue Pezzini – è stata ampliata da settanta ad ottanta metri (dai settanta dello scorso anno), e ciò significa che ci sarà un solo bagnino a controllare ottanta metri di fronte mare. Noi, per l’esperienza che abbiamo vissuto e viviamo ogni anno, riteniamo che sia o necessario un bagnino per 50 metri o due per 80 metri. Perché è vero che un salvataggio si può affrontare anche da soli, me così facendo ci si espone ad un pericolo. Come in pericolo è la vita di chi ha bisogno di soccorso".

C’è poi il capitolo del contratto, "Quello collettivo nazionale è fermo al 2018, mentre quello integrativo provinciale addirittura al 2006. Crediamo sia arrivato il momento di adeguare le condizioni economiche di lavoro – conclude Pezzini –. Abbiamo già avviato un discussione informale con i balneari di Viareggio, attraverso i presidenti della Marina di Levante e a Ponente, che sono d’accordo. Anche Confcommercio e Confesercenti lo sono. Speriamo che possa aprirsi presto un tavolo con tutti i balneari della costa, così da non essere costretti a proclamare lo sciopero"

Martina Del Chicca