Viareggio, 20 dicembre 2024 – Gli occhi azzurri ricordano quelli di Martina D’Amico 35 anni, la giovane donna che una patologia aggressiva ha strappato ai sogni, alla vita, ai progetti che coltivava, lo sguardo dell’uomo è malinconico e pieno di dolore, un dolore dignitoso, un fardello pesante, per la perdita della figlia. Antonio D’Amico, padre di Martina, conosciuto a Viareggio con il nome d’arte Tony D’Amico, è un pianista, ha salito a fatica le scale della Nazione, ma la volontà di ricordarla è più forte del dolore.
Con quali parole può descrivere sua figlia?
“Mia figlia era bellissima: occhi azzurri, sguardo dolce. Era una donna molto intelligente. Una persona d’oro”.
A distanza di poche ore dalla scomparsa di Martina, cosa le manca di sua figlia?
“Mi manca tutto anche il suo carattere”, risponde con un tono di voce che tradisce un dolore acuto mentre scorre le foto della figlia sul telefono cellulare. Di quelle immagini Antonio D’Amico ne ama una in particolare: è una fotografia in bianco e nero che lo ritrae con la figlia quando era una bambina. “Siamo noi”, dice.
Come ricorderà sua figlia?
“Sono un musicista e utilizzerò la musica per ricordarla: è un pensiero che mi accompagna da tempo. Non so ancora come ma la musica sarà il linguaggio che utilizzerò per ricordarla”
Crede in Dio?
“A modo mio sì”
Dove è Martina ora?
“Secondo me Martina vede, osserva”, Pony D’Amico esce dalla redazione della Nazione come se portasse sulle spalle un fardello pesante. Intanto ieri pomeriggio alle 15 nella chiesa di San Giovanni Bosco, nel quartiere Marco Polo, si sono svolti i funerali di Martina D’Amico: in tanti hanno voluto salutarla. La salma della giovane donna è stata trasferita in chiesa direttamente dall’obitorio dell’ ospedale Versilia dove aveva ricevuto la benedizione da parte del parroco don Luigi Bertolucci che ha officiato la cerimonia funebre.
E chi ha conosciuto Martina D’Amico non dimenticherà il suo sorriso, il suo sguardo con il quale affrontava la vita e con il quale ha lottato contro la malattia che la aveva aggredita nel marzo scorso.
m.n.