REDAZIONE VIAREGGIO

Morte di Sofia. La teste accusa i quattro imputati

Gestione del bagno "Texas" coinvolge figlie e mariti in caso di omicidio colposo di una 12enne. Testimonianze al Tribunale di Lucca confermano responsabilità degli imputati. Prossima udienza il 20 maggio.

Morte di Sofia. La teste accusa i quattro imputati

La gestione del bagno “Texas“ non era appannaggio dell’anziano titolare, ma coinvolgeva anche le due figlie con i rispettivi mariti, tutti accusati di omicidio colposo aggravato. Ad sostenerlo, ieri mattina al Tribunale di Lucca, è stata Jessica Landucci, consulente del lavoro dello stabilimento in cui il 13 luglio 2019 Sofia Bernkopf (nella foto) rimase vittima di un incidente in piscina a causa dei capelli trattenuti dal bocchettone dopo essersi tuffata, tanto che la 12enne di Parma non riuscì purtroppo a riemergere e morì quattro giorni dopo all’Opa di Massa. All’udienza di ieri il giudice Gianluca Massaro ha portato avanti l’esame dei testimoni delle difese degli imputati. In particolare Landucci: la consulente del lavoro dell’ex “Texas“ in origine era stata citata dalla difesa delle sorelle Simonetta ed Elisabetta Cafissi, figlie del titolare Edo Cafissi (poi deceduto), ma aveva poi rinunciato all’esame. Il pm Salvatore Giannino e l’avvocato delle parti civili Stefano Grolla del foro di Vicenza, hanno invece confermato di voler procedere, ritenendo importante verificare, come già emerso nelle udienze precedenti, che la gestione delle questioni lavorative fosse nella responsabilità non solo della compagine sociale della “Finanziaria Dante“, proprietaria dal bagno, cioè di Edo Cafissi e delle figlie Simonetta e Elisabetta, ma anche dai loro mariti, Giampiero Livi e Mario Marchi, anche loro indagati in qualità di amministratori di fatto. La tesi del pm è stata poi confermata dalla teste. "Mi relazionavo con tutti e quattro gli imputati – ha detto Landucci – specie dopo l’incidente subito da Edo Cafissi nel 2018". Alla prossima udienza del 20 maggio saranno ascoltati i cinque testi della difesa di Giampiero Livi.

d.m.