REDAZIONE VIAREGGIO

Morto contro il guard rail. La Procura chiude il caso: "Nessun terzo coinvolto"

La salma del comandante di yacht Paolo Pardini arriverà oggi alla Croce Verde. Il dolore dei genitori e della sorella e l’abbraccio di tutti i conoscenti.

Andrea Pardini, 51 anni, è deceduto sul colpo lunedì sera nel terribile schianto sulla Variante Aurelia. Un impatto contro il guard rail che non gli ha lasciato scampo

Andrea Pardini, 51 anni, è deceduto sul colpo lunedì sera nel terribile schianto sulla Variante Aurelia. Un impatto contro il guard rail che non gli ha lasciato scampo

Ogni volta che sente il rombo di una moto, anche in lontananza, per strada, Gemma Spagnoli pensa a suo figlio. Come se lo sentisse ancora avvicinarsi. Pensa a quando lo sentiva arrivare, già da lontano, e poi parcheggiare sotto casa. A quella quotidianità, fatta di chiacchiere leggere intorno ad un tavolo e di confidenze profonde, fatta di amore e di presenza, di risate, tantissime, e anche lacrime, comunque da condividere, che lunedì sera si è interrotta. All’improvviso. Quando suo figlio, Paolo Pardini, è partito per l’ultimo viaggio con la sua motocicletta, imboccando la Variante Aurelia.

Quando, poco dopo le 22, all’altezza dell’uscita Viareggio Sud è successo qualcosa che ha fatto perdere a Pardini il controllo del mezzo. Che ha continuato a scivolare per decine di metri sull’asfalto, mentre per il centauro l’impatto con il guard rail è stato fatale. Causandone la morte sul colpo.

La procura di Lucca, con il pubblico ministero Laura Guidotti, ha aperto un fascicolo. Secondo i primi accertamenti, come ipotizzato già nei primi momenti dalle indagini svolte dalla Polizia Municipale, con gli agenti coordinati dalla comandante Iva Pagni intervenuti sul posto per i rilievi, non emergerebbero altri mezzi coinvolti. Nessun’altra auto o moto, lunedì sera, avrebbe incrociato la strada di Pardini.

Aveva compiuto 51 anni a giugno, “Paolo Paolo“ o “Paolino“ come lo chiamano ancora gli amici ricordando di lui mille aneddoti. Era nato nel 1973, alle porte dell’estate. Stagione che spesso ormai, per il suo lavoro di ufficiale marittimo, lo portava lontano da casa. Imbarcato sugli yacht che tanto aveva sognato di comandare. Al punto di rivoluzionare la sua vita, di rimettersi a studiare quando la sua professione da fisioterapista era già avviata, per inseguire nuovi sogni. E da qualche tempo era tornato a terra, proprio per continuare a studiare, per esaudirne di più grandi. Interrotti da quell’ultimo viaggio, controvento al destino, sulla Variante.

Questa mattina la salma di Pardini sarà trasferita dal “Versilia“ alla cemera ardente della Croce Verde di Viareggio, che si occuperà dei funerali che si terranno domani pomeriggio alle 17 alla chiesa di Don Bosco. Mentre in queste ore tutta la città – quella Viareggio che per Paolo era il porto in cui tornare, con i suoi orizzonti e i suoi legami – si è stretta attorno alla sua famiglia. Alla mamma Gemma, al papà Guido e alla sorella Caterina.

Martina Del Chicca