Viareggio, 30 dicembre 2021 - Gianfranco Baldi se nè andato sul finire dell’anno come a voler chiudere una grande stagione, e lasciare il cambiamento che verrà nel turismo balneare alla figlia Isabella e alle nipoti. Ieri pomeriggio il titolare del Bagno Rossella in Darsena, conosciutissimo anche fuori Viareggio, è morto dopo un repentino aggravamento della malattia che lo tormentava da tempo. Combattente instancabile nel lavoro e nella vita, recentemente aveva superato anche una frattura del femore e sembrava intenzionato a cavalcare anche la prossima estate. Negli ultimi giorni, pur ancora allettato, aveva fatto acquistare una nuova macchina del caffè e un nuovo acquario per le aragoste del ristorante. Ma poi gli sono mancate le forze.
Lascia la moglie Grazia Nardini, professoressa d’inglese; la figlia Isabella, avvocato; le amate nipoti Ginevra e Margherita; e il genero Giacomo Cordoni, architetto. Aveva compiuto 80 anni nel maggio scorso. Nato a Pescia, arrivò a Viareggio coi genitori negli anni ’60. Il padre Giulio aveva aperto una mescita di vino in corso Garibaldi, all’insegna Burrasca. Da lì nacque il primo ristorante, una delle punte del triangolo d’oro della ristorazione di allora che comprendeva i mitici Bombetta e Garibaldino. Burrasca lavorava anche come pensione, ma nel 1974 l’imprenditore fece il salto di qualità e comprò il Bagno Rossella in Darsena, l’ultimo sul Vialone al confine con la spiaggia libera.
Arrivarono gli anni della "guerra degli spaghetti", quando nel 1992 la giunta Palestini concesse ai bagni di fare piccola ristorazione sul mare, in concorrenza coi ristoranti della città che allora d’estate stavano tutti aperti anche a pranzo. Baldi fu tra i primi balneari a puntare sulla cucina, investendo molto sulla struttura e, dopo anche qualche battaglia legale, riuscì a dotare lo stabilimento di una sala pranzo chiusa, una veranda all’aperto, un’estensione della spiaggia e, più recentemente, il rimodernamento totale della piscina con multivasca e idromassaggio.
L’exploit del ristorante arrivò con gli acquari delle aragoste vive, che anche oggi il cliente sceglie di persona. Gianfranco Baldi si guadagnò così l’appellativo di "Re della Catalana" arrivando a tappezzare le sale dell’aeroporto di Pisa coi suoi tabelloni pubblicitari: più o meno come la foto che pubblichiamo, perché lui era la pubblicità di se stesso, in stile Giovanni Rana. Così dal 1996 il ristorante del Bagno Rossella prese vita propria, con licenza annuale, e cominciò ad aprire a pranzo e a cena, e nei weekend di tutto l’inverno, arrivando spesso ad ospitare anche vip golosi. In questo senso, il "vecchio" Baldi è stato uno degli imprenditori che hanno rivoluzionato il modo di fare intrattenimento balneare.
Al di fuori del lavoro e della famiglia, in cui spiccava il legame strettissimo con la moglie Grazia, Gianfranco Baldi si è sempre concesso poche distrazioni. Era però appassionatissimo di caccia e ogni anno partiva per le battute nei Balcani con alcuni amici. Già malato, ma convinto di riprendersi, nei giorni scorsi – ha raccontato ieri la figlia, molto commossa – aveva comprato dei nuovi tordi da gabbia annunciando che presto sarebbe tornato a fare la caccia da richiamo al capanno. Dal letto di camera sua chiedeva notizie del ristorante – non gli avevano detto che col Covid avevano chiuso finita l’estate – e la moglie l’aveva assicurato che l’acquario era pieno di aragoste bellissime.
Come balneare non ha mai fatto vita associativa, lasciando il ruolo a Isabella ai tempi della presidenza Giannessi. Anche in questo era un’anima ribelle e indipendente. Lascia l’insegnamento del lavoro, del controllo dei dettagli (questa ultima estate è sempre andato di persona a fare la spesa), e la ricetta delle bavette risottate coi frutti di mare, cioè cotte a crudo in padella, che da sole valgono il viaggio fino in fondo al Vialone. La salma dell’imprenditore sarà esposta oggi, dalle 10 alle 17, alla camera ardente della MIsericordia nel cui cimitero, in orario da definite, sarà sepolta il 31 dicembre mattina.