
L’avvocato Gabriele Dalle Luche nominato dai nipoti del settantenne per far luce sulla morte misteriosa del parente trovato a terra nella casa famiglia
Viareggio, 27 marzo 2025 – E’ mistero fitto sulla morte improvvisa di un settantenne con problemi psichiatrici ospite in una casa famiglia. L’ipotesi, al momento, è pesante: omicidio colposo contro ignoti, ma sarà l’autopsia a sciogliere ogni dubbio.
L’uomo, N.M. originario di Strettoia, da anni era alloggiato alla struttura residenziale Kairos sulla via Aurelia nord alla Migliarina, a causa delle problematiche di salute certificate. La casa famiglia infatti segue – con assistenza di 24 ore – coloro che soffrono di patologie psichiatriche di medio/grave entità in carico ai Dipartimenti di Salute Mentale.
Venerdì mattina alle 7 l’anziano è stato rinvenuto riverso a terra nella sua camera, a fianco del letto e già privo di coscienza: gli operatori hanno immediatamente allertato il 118 ed è stato trasportato d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale Versilia e ricoverato in condizioni gravissime per il violento trauma cranico. Il giorno successivo è deceduto senza mai riprendersi.
Ma il dossier dei sanitari è finito dritto in procura. A non convincere sarebbero state le tracce di ecchimosi sul volto e il violento colpo dietro alla nuca rilevato dai medici e affatto compatibile con una semplice caduta dal letto. Da lì l’ipotesi di omicidio colposo in una serie di circostanze che parrebbero azzerare la possibilità di una morte accidentale. I nipoti si sono affidati pertanto all’avvocato Gabriele Dalle Luche per far luce sulla vicenda. Proprio ieri mattina è stata disposta l’autopsia sul corpo del settantenne, che sarà effettuata nei prossimi giorni dal dottor Stefano Pierotti e che sarà utile e determinante a chiarire l’effettiva causa di quelle violenti ferite.
N.M, nato a Pietrasanta, ha fatto il carpentiere per un periodo, poi i forti disturbi psichici l’hanno allontanato dal lavoro e da ogni affetto (non era sposato e non aveva figli) per finire in un gorgo patologico sempre più critico: i parenti hanno chiesto al giudice di nominare un amministratore di sostegno che da 12 anni era l’avvocato Orietta Guidugli. Poi la scelta di posizionarlo nella casa famiglia di Viareggio dove viveva da alcuni anni e dove ormai si era ambientato, seppur con gli alti e bassi di un disagio che continuava ad accompagnarlo.
Francesca Navari