CLAUDIO MASSEGLIA
Cronaca

Morto sul lavoro a Pietrasanta, lo strazio della moglie Francesca: "Non vedrà mai suo figlio"

La compagna del giovane operaio è distrutta dal dolore e non sa darsi pace. Anche i colleghi di lavoro si sono abbracciati e hanno pianto a dirotto

Federico Nappi

Federico Nappi

Pietrasanta (Lucca), 2 luglio 2024 – Ci sono gesti che non hanno bisogno di essere accompagnati dalle parole. O meglio, ne basta una sola, di quattro lettere: "Ecco". Francesca Lazzeri la pronuncia indicando con le mani il suo grembo, al quinto mese di gravidanza. Senza aggiungere altro. Gli occhi pieni di lacrime, la mente immersa in un fiume di pensieri. Smarrita di fronte al vuoto e al più grande degli interrogativi.

Perché è capitato al suo Federico, che non potrà avere la gioia di tenere tra le braccia il loro primogenito? Lo sguardo di Francesca è rimasto fisso su quella maledetta discesa, ancora poche decine di metri e il trattore sarebbe arrivato in piazza Duomo. Federico l’avrebbe chiamata per dirle che il lavoro era finito, per fare due chiacchiere, per sapere se andava tutto bene e ritovarsi più tardi alla loro casa di via delle Iare. Invece il suo Federico è lassù ancora sdraiato accanto al trattore, in mezzo ai soccorritori che scuotono la testa disperati, in attesa che lo portino via. Francesca non toglie lo sguardo da lassù e non sa darsi pace, chissà quanto tempo ci vorrà per metabolizzare un distacco così improvviso, brutale e devastante. Istintivamente si accarezza il pancino, come se volesse già ora infondere forza e coraggio al loro bimbo, al quale un giorno dovrà raccontare cos’è successo il 1° luglio sulla via che porta alla Rocca. Con lei ci sono i genitori, entrambi medici (lui della Marina militare), mentre quelli di Federico non se la sono sentita, troppo forte il dolore di fronte a quella terribile notizia. Sono stati i loro amici e parenti a recarsi alla loro abitazione di via Spirito Santo per cercare in qualche modo di consolarli.

Piangono a dirotto anche i due colleghi, uno dei quali socio con Federico della “Miglior Verde“, che ieri mattina erano con lui e stavano tornando giù in piazza a piedi. Quando hanno appreso che per Federico non c’era più nulla da fare si sono seduti sulle panchine del Parco della Lumaca, subito sotto il luogo dell’incidente. Si sono abbracciati, hanno urlato "Non è possibile!", uno di loro ha chiamato anche i parenti perché non si sentiva bene. Si sono alzati solo per seguire con lo sguardo il trasporto della salma, sperando fino all’ultimo che fosse solo un maledetto incubo.