Movimento Articolo 230. Il comandante Barsuglia fa ’proseliti’ alla radio

Il capo della Municipale ha parlato di cultura della sicurezza a Radio Effe "Le morti in strada si possono fermare con l’educazione nelle scuole".

Movimento Articolo 230. Il comandante Barsuglia fa ’proseliti’ alla radio

Il capo della Municipale ha parlato di cultura della sicurezza a Radio Effe "Le morti in strada si possono fermare con l’educazione nelle scuole".

Il Movimento Articolo 230 continua a promuovere la cultura della sicurezza stradale. Ieri, il comandante della polizia municipale Claudio Barsuglia (foto), promotore dell’iniziativa, è stato intervistato da Radio Effe e ha parlato degli obiettivi del movimento, oltre che della situazione che si vive quotidianamente sulle strade del territorio.

"L’obbligo di educazione stradale nelle scuole di ogni ordine è presente da 32 anni nel Codice della Strada –; è fondamentale che questa cosa venga applicata. Non possiamo fare a meno di una educazione che formi i ragazzi a una circolazione corretta, soprattutto per quel che riguarda le biciclette che vivono una situazione delicata. In Italia, purtroppo, si pensa che si possa fare ciò che si vuole sulle due ruote: si passa col rosso, si va in controsenso e non si usano le piste ciclabili che sono obbligatorie. E questo rende i ciclisti vulnerabili, soprattutto in strade che non sono state concepite per i veicoli odierni".

Il problema, in questo senso, è la ’latitanza’ dello Stato. "A Camaiore l’amministrazione finanzia dei corsi di sicurezza stradale: su 3mila studenti, riusciamo a formarne 500. Se analizziamo le circostanze per cui si muore su strada, ci sono negligenza, non conoscenza delle norme e velocità. Ecco perché serve insegnare l’educazione stradale nelle scuole".

DanMan