
L’artigiano di Capezzano deceduto nel 2000 aveva contratto il tumore respirando le polveri sottili di una falegnameria (foto d’archivio)
Capezzano Pianore, 19 ottobre 2023 – La vedova di un falegname di Capezzano Pianore, Tarcisio Baldi morto nel 2000 per malattia professionale, ha ottenuto dal Tribunale di Lucca, Sezione Lavoro, la condanna dell’Inail a versarle l’assegno funerario una tantum e la rendita mensile prevista dalla legge. La sentenza a favore di Eva Pierotti assistita dall’avvocato Carla Genovali ribadisce la non ‘prescrizione’ del diritto in caso di iniziale non conoscenza del legame tra lavoro e malattia professionale. Dal 1967 l’artigiano aveva lavorato dal 1967 tra le polveri di legno e dopo trent’anni era stato colpito da un adenocarcinoma del naso e dei seni paranasali con metastasi: era morto il 7 luglio del 2000.
Già nel settembre del 2016 infatti la dottoressa Emilia Bramanti del Dipartimento di prevenzione, igiene e sicurezza sul Lavoro di Pietrasanta, aveva informato della possibilità di agire gli eredi dell’artigiano che poi, congiuntamente, decidevano di procedere alla denuncia del caso ad Inail, con richiesta di reversibilità ai superstiti. Ma l’ente negava ogni erogazione, perché la ‘morte appare non riconducibile all’evento’. Ma come sono mutati la visione e l’esito di questi casi? Attraverso le azioni giudiziarie si comincia a ottenere vittorie sul campo: qui infatti la causa è stata intentata dai parenti tramite l’avvocato Carla Genovali con la consulenza tecnica della dottoressa Silvia Baldi e il supporto di Giulia Pieretti del patronato Cgil di Pietrasanta. "Considerata l’esposizione lavorativa a polveri del legno e la patologia denunciata - assicura la Baldi - si notava una forma patogena segnalata sulla lista I delle malattie di probabile genesi lavorativa. Inoltre il carcinoma del naso e dei seni paranasali da esposizione a polveri del legno è malattia regolarmente tabellata e pertanto era già riconosciuta dall’Inail".
La scheda Istat allegata agli atti lega la morte del falegname alla malattia oncologica denunciata. A questo punto, essendo la morte correlata con certezza alla malattia e al lavoro svolto e la domanda proposta entro i 90 giorni da quando gli eredi sono stati messi al corrente dell’origine della malattia del defunto, il giudice Alfonsina Manfredini del Tribunale di Lucca ha riconosciuto la rendita permanente ai superstiti dal lontano anno 2000 per centinaia di migliaia di euro.
Isabella Piaceri