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Mutui, stretta delle grandi banche. Le Fintech sostengono l’economia

Nel 2023 le erogazioni di mutui in Italia sono diminuite del 25% rispetto all'anno precedente, con le grandi banche in calo e le banche Fintech in crescita. La situazione riflette una spaccatura nel settore bancario, con una sfida in corso tra i diversi attori. La piena realizzazione del PNRR è vista come fondamentale per una ripresa degli investimenti.

Nel 2023 le erogazioni di mutui in Italia sono crollate del 25% rispetto all’anno precedente. Certamente perché gli operatori aspettavano le decisioni Bce per tassi migliori, ma soprattutto perché l’offerta di credito non è stata in linea con la domanda attesa (non è vero infatti – gli studi di UBS e dei sindacati Bancari lo certificano – che ‘il cavallo non beve’) . I dati evidenziano invece una vera e propria spaccatura tra le grandi banche (le prime 7 del ranking nazionale) che hanno sostanzialmente ridotto le erogazioni nel 2023 e il dato risulta confermato anche nel primo trimestre 2024) e le banche piccole e medie che hanno aumentato i finanziamenti con addirittura le Banche Fintech in forte controtendenza con una crescita significativa anno su anno. C’è – in buona sostanza – una ascesa ed una ‘sfida’ da parte delle banche Fintech e di quelle di credito cooperativo più legate ai territori nei confronti delle grandi banche tradizionali. Le banche fintech sono banche che non hanno filiali ma semmai (come Banca Progetto) solo agenzie per iniziativa dei propri agenti monomandatari sul territorio. L’Italia, fra l’altro,con le sue 12 ‘challanger banks è il paese, da questo punto di vista, più rappresentato in Europa. Concludendo è auspicabile la piena realizzazione del PNRR e una ripresa robusta degli investimenti.