Nanni Maglione. Geniale e poliedrico

Nanni Maglione. Geniale e poliedrico

Nanni Maglione. Geniale e poliedrico

Poliedrico, dai modi garbati, intuitivo: raramente alzava la voce, Nanni Maglione - scomparso cinque anni fa -, perché le sue parole avevano incorporato il dono della chiarezza e la bontà del pensiero. Un personaggio che ancora vive non solo nel ricordo della sua famiglia e degli amici ma anche in tutti coloro che ha incrociato nella sua vita. Una vita vissuta in pieno. Con il sorriso stampato sul volto, con quella empatia a pelle che faceva breccia anche nello sconosciuto interlocutore. Sempre pieno di idee, geniale, profondamente innamorato della sua “città larga” (come intendeva lui la costa da Torre del Lago a Forte dei Marmi) che - diceva con estrema convinzione - “ha potenzialità e peculiarità smisurate, dobbiamo essere in grado di sfruttarle tutto l’anno”.

Nel suo vivere intensamente, Nanni Maglione è stato prima un brillante studente, poi un cronista per il nostro quotidiano e per il giornale sportivo rosa, talent-scout di altri aspiranti cronisti in erba, arbitro, politico (prima esperienze nel consiglio comunale di Camaiore), poi - vista la grande passione per lo sport - anche manager sportivo, con esperienze da direttore sportivo che se solo non avesse voluto allontanarsi troppo dalla sua famiglia, avrebbero potuto portarlo a Napoli all’epoca della presidenza di Corrado Ferlaino e del manager Italo Allodi. Il suo essere autorevole e diplomatico, sempre con uno stile impeccabile, gli aveva spalancato le porte del commercio internazionale: la società di marketing che aveva creato, con sede a Lido, era riuscita ad aprire canali importanti (siamo negli anni immediatamente successivi alla Perestrojka di Michail Gorbaciov) con la Russia. Canali che erano diventate autostrade, grazie al lavoro e all’intermediazione del geniale Nanni Maglione, per importanti marchi italiani, soprattutto nel settore alimentare. Un successo dietro l’altro. Ma la passione per la politica batteva sempre nel suo cuore: era diventato un “azzurro” di Forza Italia e con quelle insegne si era presentato candidato sindaco a Viareggio. La sconfitta con il candidato della sinistra Marco Marcucci non aveva scalfito il suo impegno per la città, tanto che anni dopo - quando a Viareggio, il vento era cambiato, con la storica affermazione di Luca Lunardini nel 2008 - si era preso la sua rivincita, venendo chiamato alla presidenza della Fondazione Carnevale che viene ricordato come un periodo fecondo di idee. Nello stile di Nanni Maglione.