Nata per i 100 anni della Nazione: "Il giornale fa parte di me. Pensate, mi regalò una culla"

Antonella Ciardiello nacque a Viareggio il 19 luglio 1959 e ricorda la sua vita con noi "Il quotidiano è sempre stato in casa mia. Anch’ io ho un posto nella vostra storia".

Nata per i 100 anni della Nazione: "Il giornale fa parte di me. Pensate, mi regalò una culla"

Antonella Ciardiello nacque a Viareggio il 19 luglio 1959 e ricorda la sua vita con noi "Il quotidiano è sempre stato in casa mia. Anch’ io ho un posto nella vostra storia".

di Gaia Parrini

VIAREGGIO

"Sei nata il giorno del centenario de La Nazione", le raccontava sempre la mamma, con enfasi, da piccola. In quel giorno, il 19 luglio del 1959, anno in cui proprio il nostro giornale, per festeggiare il suo, di compleanno, all’epoca 100, come quest’anno ne compie 165, decise di festeggiare, altrettanto, chi, ad una nuova vita, si affacciava. Chi, in quel giorno, si sposava. E chi, in quel giorno, nasceva. Con, in regalo, rispettivamente, un viaggio di nozze e una carrozzina.

E lei, Antonella Ciardiello, nota a Viareggio come la “maestra Antonella“, ora in pensione, che per una vita ha accompagnato nel loro percorso scolastico i bambini e le bambine della scuola primaria Santa Dorotea, e come “Ondona“, “cugina“ di Ondina, "perché con me, di Ondine, ce ne venivan tre", con il blu del vestito e il rosso del mantello della maschera ufficiale del Carnevale di Viareggio insieme a Burlamacco, quel giorno, lo ricorda e lo immagina ancora vividamente, grazie alle ricostruzioni e ai racconti della madre.

Il naso all’insù, lo sguardo sognante, a tratti malinconico per la perdita della gemella che aveva condiviso con lei la placenta, ma confidente, fiducioso nel futuro, speranzoso e di grande aspettativa. Uno sguardo sospeso tra il mare e il cielo e, in quel cielo, sopra piazza Mazzini, un elicottero che, come in uno dei migliori film romantici, fluttua sopra la piazza principale, calando dall’alto, piano piano, come doni dal cielo, due carrozzine, una bianca e una blu, destinate a quelle due bambine, tra cui Antonella, che, nate quel giorno, avrebbero poi condiviso per la vita, il compleanno, e che si sarebbero reincontrate, per caso, moltissimi anni dopo, su un treno regionale, rimembrando, una più sommessamente e timidamente, e l’altra, Antonella, più aperta ed estroversa, quelle due carrozzine.

"Mia mamma prese la carrozzina blu, che poi ha attraversato anche le generazioni e la storia della mia famiglia - racconta Ciardiello - Perché poi passò anche ai miei cugini, circolando fino al 1972 - 73. Forse avremmo potuto potuto conservarla meglio, ma ahimè...Sul comodino, invece, ho ancora anche i gadget che La Nazione distribuiva quell’anno: un posacenere giallo in plastica dura, con impresso la pagina del primo numero del quotidiano, e le date, in rosso del 1859 e 1959. Un evento non da niente, soprattutto per l’epoca, e che è rimasto nella storia del giornale, e di me, di cui mi sento parte. Per il centenario del giornale sono nata, ai 165 anni ci sono arrivata, voi continuate e io cercherò di esserci ancora".

Come c’è stata in tutti questi anni, accompagnata in tutta la sua vita dai racconti e "dalla forza dall’entusiasmo e dalla professionalità della vera informazione, quella che raggiunge tutti e ha la possibilità di formare persone con le idee chiare", come afferma lei stessa, sentendosi "immodestamente, parte della storia, e della cronaca de La Nazione".

E parte, la maestra Antonella, è anche della storia di Viareggio, nei ricordi dei bambini, ora ragazzi, e adulti, che con e da lei sono stati cresciuti e amati. Nei coriandoli, nel rosso blu del suo costume, nelle note della Canzonissima viareggina, nella sabbia e nell’aria salmastrosa che Ciardiello, ovunque vada, ospite nei programmi televisivi "come influencer" sulla e per la città stessa, o, semplicemente, lungo le strade , con o senza la bandiera del Burlamacco, porta in alto e nobilita, sempre, "come la città più bella del mondo".