LUIGI CAROPPO
Cronaca
Editoriale

Radici forti e futuro da condividere

Firenze, mercatino di Natale in piazza Santa Croce (Gianluca Moggi/New Press Photo)

Firenze, mercatino di Natale in piazza Santa Croce (Gianluca Moggi/New Press Photo)

Firenze, 29 ottobre 2023 – Mettiamoci un filo d’ironia in questi tempi cupi. "Pare che vogliano rinominare la festa di Natale, eliminando il riferimento cristiano per salvaguardare la diversità. Quindi Babbo Natale verrà chiamato Genitore Invernale" ha detto Fiorello nella sua personalissima rassegna stampa a Viva Rai 2 commentando la notizia sulla trasformazione dell’appuntamento natalizio all’Istituto universitario europeo in ’festa d’inverno’. Ma il tema della riscrittura culturale (o della cosiddetta cancel culture) è significativo e figlio dei tempi. Non riguarda solo l’uso delle parole, ma rappresenta la volontà di andare molto più in profondità. Fino a toccare radici storiche. Non abbiamo bisogno, appunto in questi tempi di divisioni sempre più cruente, di imposizione di pensiero. C’è necessità di dialogo. Lo ripetiamo senza stancarci di farlo. Una fonte inesauribile di cultura come l’Istituto universitario europeo deve aprirsi alla collettività anche per questa vicenda. Non arroccarsi intorno alla Badia fiesolana da cui padre Ernesto Balducci, uomo dell’Amiata, scrutava l’orizzonte confidando e sperando nella condivisione e nell’accettazione dell’altro come valori che possono combattere superficialità e ignoranza. La professoressa Costanza Hermanin ha spiegato il perché della scelta del cambio di nome. Obiettivo: includere tutti. Obietta il professor Sergio Givone: "Ma il Natale non è solo una favola".

La fiaccolata organizzata da padre Bernardo Gianni ha ribadito che Firenze è luogo di confronto; don Giovanni Momigli nel Natale del 2019 diceva: "Il clima culturale che ci avvolge e condiziona, sembra appiattire tutto sul presente, svuotando di senso ogni prospettiva e ogni attesa, sterilizzando la speranza nel suo essere nutrimento creativo e proiezione di futuro". Aveva ragione. E ricordava: "Caro Gesù, tu ci cerchi dove siamo e come siamo. Non vieni a contare i nostri successi, ma a testimoniare che la pienezza si trova e si realizza nell’amore". Come possono mettere a disagio queste parole?