
Nati liberi in missione nel ’lager’. Le volontarie salvano dodici cani
Il primo viaggio, 560 chilometri all’andata e altrettanti al ritorno, il cuore in gola, le lacrime di fronte ai guaiti provenienti dalle gabbie, la promessa di tornare e salvare più vite possibili. A due settimane da quella missione, le volontarie di “Nati liberi“ mercoledì hanno di nuovo solcato lo stivale da nord a sud a bordo di un furgone e sono tornate al canile-lager di Casaluce (Ce), balzato agli onori della cronaca per le condizioni disumane in cui erano tenuti 400 amici a quattro zampe. Grazie al dissequestro-lampo dell’allevamento, le volontarie hanno potuto così dare una speranza a dodici cani, di cui sei accolti al rifugio in via Saponiera e gli altri dirottati a un’associazione di Firenze.
Due missioni fatte con uno slancio pieno d’amore: la prima per portare cibo ai cani, pulire la struttura e rendersi conto di quella realtà ai limiti del disumano, la seconda per salvare i “pelosetti“ insieme a una miriade di associazioni venute da tutta Italia. "Grazie al custode Carmine Munno – racconta la presidente di ’Nati liberi’ Michela Bertolozzi – l’allevamento era stato posto sotto sequestro a fine estate. A quel punto ha attivato due chat, la prima per portare aiuti in attesa del dissequestro. Ci siamo fiondate a Casaluce due settimane fa per portare cibo, pulire e vedere la situazione con i nostri occhi. Non potevamo portarli via perché la struttura era ancora sotto sequestro: abbiamo dovuto lasciarli lì con il cuore gonfio di dolore". Insieme ad altre associazioni, “Nati liberi“ ha dato subito la propria disponibilità ad accogliere i cani, obiettivo della seconda chat attivata dal custode. Poi è scattato il dissequestro e questo ha consentito alle volontarie di programmare il secondo viaggio.
"Non ci aspettavamo un epilogo così veloce e a buon fine. È stata un’esperienza di bellissimo volontariato – prosegue Bertolozzi – che ci ha permesso di conoscere tante associazioni. Abbiamo fatto la nostra piccola parte, con non pochi sacrifici tra raccolta cibo, trasporto in Campania e il secondo viaggio dopo esserci riorganizzati. Abbiamo trovato cani socializzati e non fobici, un po’ timidi e tendenzialmente sani anche se li faremo visitare. Siamo tornati portando con noi 4 golden retriever, 2 shiba inu e 2 volpini, più 3 cuccioli di beagle e uno shih tzu all’associazione ’Un cane per amico’ di Firenze. Per le richieste di adozione manderemo un questionario per il pre-affido, con obbligo di sterilizzazione. Grazie a coloro che ci hanno sostenuto: inviteremo Munno in Versila per festeggiare la chiusura del lager e la nuova vita dei nostri amici".