DANIELE MASSEGLIA
Cronaca

Nati liberi in missione nel ’lager’. Le volontarie salvano dodici cani

Doppio viaggio da mille chilometri in Campania, l’allevamento era stato sequestrato. Via alle adozioni

Nati liberi in missione nel ’lager’. Le volontarie salvano dodici cani

Il primo viaggio, 560 chilometri all’andata e altrettanti al ritorno, il cuore in gola, le lacrime di fronte ai guaiti provenienti dalle gabbie, la promessa di tornare e salvare più vite possibili. A due settimane da quella missione, le volontarie di “Nati liberi“ mercoledì hanno di nuovo solcato lo stivale da nord a sud a bordo di un furgone e sono tornate al canile-lager di Casaluce (Ce), balzato agli onori della cronaca per le condizioni disumane in cui erano tenuti 400 amici a quattro zampe. Grazie al dissequestro-lampo dell’allevamento, le volontarie hanno potuto così dare una speranza a dodici cani, di cui sei accolti al rifugio in via Saponiera e gli altri dirottati a un’associazione di Firenze.

Due missioni fatte con uno slancio pieno d’amore: la prima per portare cibo ai cani, pulire la struttura e rendersi conto di quella realtà ai limiti del disumano, la seconda per salvare i “pelosetti“ insieme a una miriade di associazioni venute da tutta Italia. "Grazie al custode Carmine Munno – racconta la presidente di ’Nati liberi’ Michela Bertolozzi – l’allevamento era stato posto sotto sequestro a fine estate. A quel punto ha attivato due chat, la prima per portare aiuti in attesa del dissequestro. Ci siamo fiondate a Casaluce due settimane fa per portare cibo, pulire e vedere la situazione con i nostri occhi. Non potevamo portarli via perché la struttura era ancora sotto sequestro: abbiamo dovuto lasciarli lì con il cuore gonfio di dolore". Insieme ad altre associazioni, “Nati liberi“ ha dato subito la propria disponibilità ad accogliere i cani, obiettivo della seconda chat attivata dal custode. Poi è scattato il dissequestro e questo ha consentito alle volontarie di programmare il secondo viaggio.

"Non ci aspettavamo un epilogo così veloce e a buon fine. È stata un’esperienza di bellissimo volontariato – prosegue Bertolozzi – che ci ha permesso di conoscere tante associazioni. Abbiamo fatto la nostra piccola parte, con non pochi sacrifici tra raccolta cibo, trasporto in Campania e il secondo viaggio dopo esserci riorganizzati. Abbiamo trovato cani socializzati e non fobici, un po’ timidi e tendenzialmente sani anche se li faremo visitare. Siamo tornati portando con noi 4 golden retriever, 2 shiba inu e 2 volpini, più 3 cuccioli di beagle e uno shih tzu all’associazione ’Un cane per amico’ di Firenze. Per le richieste di adozione manderemo un questionario per il pre-affido, con obbligo di sterilizzazione. Grazie a coloro che ci hanno sostenuto: inviteremo Munno in Versila per festeggiare la chiusura del lager e la nuova vita dei nostri amici".