MARTINA DEL CHICCA
Cronaca

"Nato nella Darsena vecchia...". Un omaggio a Lorenzo Viani nella piazza del suo quartiere

L’Autorità Portuale ha previsto l’installazione di due lamine in corten con gli scritti dell’artista. Saranno svelate durante l’inaugurazione. "Un modo per dare sostanza al suo ricordo".

“Io sono nato nella Darsena vecchia in Viareggio…” scrive Lorenzo Viani ne “Il figlio del pastore”. In quella striscia di terra fra il Tirreno e le Apuane, “dove capita di vedere, solo girando lo sguardo, la neve sui monti e le scaglie di sole sul mare“. Terra incastrata fra un canale e la Pineta, che vista dal largo “appariva avvolta fra i pini e le vele“.

E proprio alle porte del quartiere Darsena – cresciuto di pesca e di cantieristica, e di cui Viani ha raccontato la fame, l’attesa e la fatica – c’è la piazza che porta il nome del pittore, scrittore e poeta viareggino. Quella piazzetta Viani di cui, ormai, si inizia ad intravedere il nuovo profilo.

Lì sono arrivati infatti in fase di completamento i lavori di recupero, avviati all’inizio dell’estate, a cura dell’Autorità portuale che ha in gestione l’area e che ha finanziato l’intervento di riqualificazione con un investimento da 650mila euro. E per dare solidità al ricordo, per dare corpo all’omaggio a Viani, al termine dell’intervento nella piazza verranno inaugurate due speciali installazioni dedicate all’artista dei Vagèri; che si uniranno alla scultura delle baldorie realizzata dallo scultore Libero Maggini, su progetto di Gianni Merlini, donata alla città dal Carnevaldarsena.

Ad annunciarlo è il segretario dell’Authority, Massimo Lucchesi: "In fase di progettazione – spiega – è sembrato doveroso caratterizzare questo luogo con un tributo all’artista Lorenzo Viani. E per farlo abbiamo pensato a due lamine in acciaio corten dove saranno incise alcune sue frasi, dal forte valore simbolico".

Il progetto di recupero della piazzetta Viani, la cui pianta originale è stata rivoluzionata per creare al centro uno spazio di incontro, è firmato dall’architetto Massimo Del Seppia, a cui l’Autorità Portuale si è rivolta anche per provare ad immaginare nuovi spazi di socialità affacciati sul porto attraverso un progetto di straordinaria manutenzione delle sue banchine.