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Una foto storica della Croce Verde di Viareggio
Nerina Giannessi, antifascista, consigliera comunale e poetessa. Nessuna delle "21" era viareggina ma la nostra città fu tra le prime ad eleggere due donne in consiglio. Nerina Giannessi (1904-1984), figlia di Umberto presidente della Croce Verde che morì per le persecuzioni fasciste, fin da giovane si impegnò prima nell’antifascismo e poi nella Resistenza. Fece parte del primo nucleo di donne comuniste di Viareggio, svolse il lavoro di dattilografa e fu arrestata perché aveva diffuso volantini sovversivi e contro i tedeschi. Dopo la fine della guerra si impegnò attivamente per far risorgere la Croce Verde e fece parte del primo consiglio direttivo insieme alle altre socie: Timpano Luciana, Bernardini Edera, Tintori Florini Elisa, Bertini Didala, Della Latta Assuntina, Giannessi Nerina, Martini Annamaria, Giannessi Mila, Guidotti Rosina, Pelliccia Valchiria, Filiè Neva. Nel 1948 svolse l’incarico nella commissione amministrativa del comune. Le elezioni a Viareggio del dopoguerra furono le prime a cui parteciparono le donne come elettrici e come candidate. Vennero elette la comunista Nerina Giannessi e la dc Bruna Morandi Petri. Alle donne venne anche conferito un riconoscimento con la solenne consegna della medaglia d’oro a Vera Vassalle partigiana viareggina. Nel 1949 istituì l’Avis comunale di Viareggio. Nerina aveva anche la passione per la poesia e insieme alla sorella Mila scrisse dei racconti che sono raccolti in "Ricordi a due voci" e "Poesie e racconti viareggini".