REDAZIONE VIAREGGIO

Nomadi rubano materiali da un cantiere per costruire una baraccopoli in via Rotta

Sette denunciati a Querceta. Gli oggetti sequestrati e restituiti

La baraccopoli realizzata da un gruppo di nomadi in via della Rotta, dove un altro insediamento era stato sgomberato

La baraccopoli realizzata da un gruppo di nomadi in via della Rotta, dove un altro insediamento era stato sgomberato

Querceta (Lucca), 12 luglio 2015 - Avevano rubato materiale edile per dar vita nuovamente alle baraccopoli in via della Rotta a Querceta. Nuovo blitz della polizia di Forte dei Marmi al campo nomadi che si è conclusa con la denuncia di sette rumeni e il sequestro del materiale risultato sottratto ad una ditta. Dunque l’insediamento rom in via della Rotta torna al centro della cronaca, dopo lo sgombero effettuato il 19 giugno su ordine del sindaco per gravi carenze igienico-sanitarie.

Polizia di stato e vigili urbani avevano infatti provveduto allo sgombero con la demolizione delle roulotte e dei manufatti che costituivano una baraccopoli in precarie condizioni. Nonostante l’intervento, i cittadini rumeni che si sono insediati nel comune di Seravezza, avevano manifestato la ferma intenzione di non abbandonare il luogo e, dopo qualche giorno, al posto delle roulottes è sorto un piccolo villaggio di sette precarie baracche. Ieri mattina i poliziotti hanno effettuato un nuovo controllo sull’identità degli occupanti e l’attenzione è subito caduta sui materiali usati per la costruzione dei ripari, in particolare su pannelli di recinzione in ferro zincato, solitamente utilizzate per delimitare i cantieri edili e stradali, avvolte da teli ombreggianti e adattate a pareti delle abitazioni.

Appena il giorno prima il titolare di una ditta di via Puntone aveva denunciato alla polizia il furto proprio di tali paratie da un suo cantiere edile. Gli agenti hanno contestato il fatto ai cittadini rumeni e alcuni hanno ammesso di avere preso le paratie metalliche, perché pensavano fossero state abbandonate, e di averle utilizzate per la costruzione dei ripari. I sette rom, identificati come i responsabili dell’appropriazione, hanno subito messo a disposizione della polizia le strutture che sono state riconsegnate al proprietario e sono stati tutti denunciati per furto aggravato.

Francesca Navari