Non solo intelligenza artificiale. Occorre investire in ricerca

La ricerca scientifica si collega oggi all’argomento più discusso che è lo stato della ‘intelligenza artificiale’. Sulla attuale e potenziale positività della intelligenza artificiale, gestita con il necessario equilibrio, non ci sono dubbi: essa rappresenta uno stato più avanzato della conoscenza,

anche se ovviamente sappiamo tutti bene e occorre ricordare che nessuna macchina, per quanto sofisticata, può sostituire il cervello umano, il pensiero e la coscienza di ogni individuo. In Italia abbiamo da sempre menti anche eccelse, ma non un sistema efficace di trasformazione dei risultati ottenuti dallo studio per tradurre l’eccellenza in valore industriale ed economico. Ci sono ottimi ricercatori e punti di forza ma gli investimenti mirati in ricerca risultano molto limitati rispetto agli altri paesi industriali in Europa e nel mondo. Occorre allora favorire gli investimenti in progetti di innovazione di prodotto e di processo aventi un quadro tecnologico avanzato, in grado di apportare contributi allo sviluppo sostenibile e finalizzati ad un effettivo trasferimento di conoscenze, competenze e tecnologie innovative nei processi produttivi aziendali. Ora questa particolare fase di ristagno dell’economia a livello generale impone di accrescere le possibilità dell’aziendaItalia e focalizzare quale contributo la ‘ricerca applicata’ può generare per favorire percorsi di ripresa e sviluppo che sono indispensabili.