L’attesa è stata lunga, ma l’affare è fatto. Il Comune di Viareggio ha aggiudicato definitivamente la concessione dell’ex Caprice sul lungomare, uno dei luoghi simbolo della città che rimanda agli indimenticabili anni ruggenti. L’immobile, come stabilisce una determina dirigenziale, va alla società Turan di Pistoia. Si chiude così un’ultima fase che è stata ricca di colpi di scena, dopo la gara pubblica in cui l’aveva spuntata proprio la Srl in questione: successivamente infatti era stata esclusa per omesse dichiarazioni da parte del legale rappresentante. L’ulteriore sviluppo era stato però un ricorso al Tar da parte della stessa Turan, che ha vinto la sua battaglia legale ed ora - dopo l’atto ufficiale dell’amministrazione, potrà iniziare i lavori per la trasformazione dell’ex night club in un avveniristico music ristorante, il cui rendering ricalca alcune architetture moderne di Città Giardino.Tuttavia l’iter non è concluso, perché ora la società per procedere dovrà ottenere il nulla osta della Soprintendenza. Questo perché, come abbiamo scritto nei giorni scorsi, il progetto che era stato presentato da Turan è molto innovativo rispetto al vecchio Caprice. Dunque se le Belle Arti daranno l’ok finale, al posto del vecchio edificio sorgerà una struttura modernista, che all’esterno riprende le facciate con terrazze a sbalzo di alcuni condomini di Città Giardino, e prevede ampie vetrate che aggettano su una piscina: nelle dichiarazioni iniziali il locale dovrebbe tornare a fare intrattenimento con ristorazione. Lo stile del rendering presentato, comunque, è piuttosto in linea con la nuova pavimentazione della Terrazza della Repubblica. Sostanzialmente il piano previsto dalla Turan è un intervento di sostituzione edilizia rispetto all’edificio esistente, con vetrate e un piscina alla base. L’altra cordata sconfitta al Tar (il GR Group) aveva invece presentato un progetto conservativo, di abbellimento della struttura, perdendo quindi punti sul lato innovazione, guadagnandone però sull’offerta economica, perché offriva maggiori somme e meno tempo di concessione. Tutti comunque concordano su un fatto, ovvero che l’ex Caprice venga strappato al degrado e alla chiusura che ormai dura da diversi anni. Lo storico locale è composto da piano terra suddiviso in alcuni vani a servizio e un ampio vano pluriuso e porzione di piano seminterrato adibito a servizi della superficie di circa 580 metri quadrati. Nel bando si era sottolineato che la durata massima della concessione non avrebbe potuto essere superiore ai 35 anni, con un canone annuo dell’importo minimo di 24mila euro oltre Iva di legge. Al momento non si sa invece quale sarà effettivamente il tipo di ristorazione su cui si vorrà puntare, e quindi se si tratterà di cucina tradizionale o qualcosa di più moderno. Il Caprice negli anni ’60 fu la “succursale“ del mitico Piper di Roma, poi divenne dancing e infine night club. Resta da capire se il nuovo locale potrà essere pronto per questa estate: forse sì, burocrazia permettendo...
R.V.