Obiettivo “Rincari Zero“. Nessun aumento sulla Tari

Votata in consiglio la delibera. Il sindaco: "Caso unico in Versilia e raro in Toscana". Spazio Progressista polemizza: "Dal 2015 il costo del servizio non è mai diminuito".

Obiettivo “Rincari Zero“. Nessun aumento sulla Tari

Obiettivo “Rincari Zero“. Nessun aumento sulla Tari

Nessun aumento sulla Tari a Viareggio: "Un risultato unico in Versilia", e "raro anche nel resto della Regione" ha sottolineato il sindaco Giorgio Del Ghingaro, ieri, a margine dell’approvazione in consiglio comunale dell’imposta sui rifiuti 2024. La delibera è passata con 14 voti a favore (quelli di Casa Viareggio), 4 astenuti (Pd e Fratelli d’Italia) e 4 contrari (Tiziano Nicoletti per Spazio Progressista e la Lega).

La discussione sul punto, come del resto quella sull’avvio del piano strutturale (approvato con 14 voti a favore e 4 contrari), è filata via senza grandi dibattiti. L’unica questione l’ha posta il capogruppo della Lega Alessandro Santini: "Il mancato aumento delle tariffe, del quale il Comune si vanta, anche nei confronti degli altri Comuni, potrebbe ricadere – ha domandato – sul gestore o sullo stesso Comune, dunque sui cittadini, negli anni successivi, posticipando il problema al 2025?". Il sindaco ha assicurato di no, "perché non è tecnicamente possibile dovendo il Pef garantire l’equilibrio di Sea". E ha spiegato poi com’è stato ottenuto l’obiettivo “Rincari Zero“. "Le tariffe – ha detto Del Ghingaro – derivano dall’applicazione del Piano Economico Finanziario che l’Ato redige dopo aver ricevuto dal gestore i piani economici finanziari somma delle varie aziende appartenenti al gruppo. La bozza di Pef originariamente proposta – ha detto Del Ghingaro – ci è apparsa da subito sproporzionata perché prevedeva un aumento del 10% mentre per altri Comuni era stata applicata una ‘scontistica’ in alcuni casi davvero importante". Così l’8 maggio, attraverso una lettera, il primo cittadino ha chiesto ad Ato una proroga per una verifica sul Pef, "si è arrivati a questo nuovo piano in linea con il 2023 – aggiunge – dopo alcune interlocuzioni con Ato e un attento studio dei dati. Abbiamo fatto una nuova analisi dei costi con il gestore, ovvero Sea, alcuni dei quali erano stati sopravvalutati. Abbiamo poi inserito nel pef gli importi relativi alla lotta all’evasione (circa 1milione e 400mila euro) ma, l’elemento più importante è quello dello sviluppo forte dato al porta a porta, alla differenziata e alla diminuzione del rifiuto". Pur non intervenendo Spazio Progressista, con una nota, spiega le ragioni del voto contrario: "Dal 2015 ad oggi, il costo di smaltimento dei rifiuti non è mai diminuito. Segno evidente che la differenziata non si svolge in maniera virtuosa".