REDAZIONE VIAREGGIO

"Occasione unica per una riforma"

Il presidente della commissione Giustizia, Perantoni, chiede di accelerare la revisione del processo penale

"Dopo la sentenza di Viareggio che ha dichiarato prescritti i reati mi auguro che sia finito il tempo e delle discussioni più o meno strumentali. Abbiamo la possibilià storica di riformare il processo penale per ridurne i tempi, per completare la cura della giustizia e raggiungere un risultato di grande civiltà". Cosi Mario Perantoni, presidente della commissione Giustizia di Montecitorio, deputato del Movimento Cinque Stelle. Dopo la sentenza di Cassazione, non si placano le reazioni e le riflessioni nel mondo della politica, del sindacato e dell’associazionismo. "Sono amareggiato - ha scritto su Facebook il governatore Eugenio Giani –. Ferisce profondamente il fatto che la prescrizione impedisca di rendere giustizia alle famiglie delle 32 vittime". "Quasi dodici anni dopo una tragedia che ha portato via 32 vite, i familiari oggi devono assistere alla parola ’prescrizione’ – dice la segretaria Toscana del Pd, Simona Bonafé –. A Viareggio c’è stata una strage e una strage non può restare impuntita". "Va sottolineato – interviene il presidente della Provincia, Luca Menesini – che la prescrizione cancella la pena, ma non il reato. In Italia la riforma della giustizia è urgente".

Il gruppo consiliare della Lega chiede all’amministrazione comunale un’accelerazione ed un gesto concreto e fattivo per la nomina dei membri della Commissione Consiliare sul Disastro Ferroviario. "La sentenza – di legge in una nota – dimostra quanto la Commissione sia più che utile e necessaria ma soprattutto quanto si debba ancora parlare del 29 giugno 2009. Stupisce che l’amministrazione non senta la necessità di convocarla al più presto e non si doti di questo ulteriore importantissimo mezzo. Che la Commissione venga quindi nominata, che possa prendere vita e possa iniziare da subito a lavorare per essere un utile mezzo a supporto anche dell’Associazione delle vittime. Le urla dei familiari che abbiamo sentito dopo la sentenza devono risuonare come monito fino a quando giustizia non sarà fatta".

E’ una sentenza "che ci ha lasciato attoniti" è quanto dichiara Laura Mara, avvocata di Medicina Democratica Movimento "Rappresenta un grave e pericoloso precedente l’annullamento delle statuizioni civili per le 20 associazioni, enti e sindacati, che in questi anni si sono costituite parti civili e che di fatto saranno condannate a pagare le spese processuali". "Provo sdegno per questa sentenza – conclude Enrico Ghiselli, assessore di Forte dei Marmi – perché lascia passare l’idea che si può determinare la morte di 32 persone innocenti, disattendendo le norme di sicurezza sul lavoro per risparmiare, sperando di farla franca attraverso artifici giuridici".