Omicidio di Viareggio, parla il sindaco: “Non è la città della vendetta, rifuggiamo ogni violenza”

Del Ghingaro: “Un episodio che non può e non deve descrivere la nostra città”. No alla giustizia fai da te, serve il rispetto delle leggi”

Il sindaco di Viareggio Giorgio Del Ghingaro

Il sindaco di Viareggio Giorgio Del Ghingaro

Viareggio, 13 settembre 2024 – “Viareggio non è la città della vendetta: è una città solidale che rifugge qualsiasi tipo di violenza. Ha una storia di libertà e di inclusione che rivendica sempre con orgoglio».

Sull’omicidio di Nourdine Naziki, il marocchino di 52 anni investito a morte domenica notte in via Coppino a Viareggio dall’imprenditrice Cinzia Dal Pino, interviene il sindaco Giorgio Del Ghingaro: “Il grave fatto di cronaca nera che in questi giorni fa discutere l'Italia intera, ha scosso la nostra comunità nel profondo: le immagini, violentissime, riprese dalle telecamere di sicurezza e rimandate in tutti i tg, nazionali e non, hanno mostrato un episodio che non può e non deve descrivere la nostra città”. 

"Vergognosamente - prosegue - si sono alzati cori sguaiati di chi inneggia alla 'legge del taglione’: tifoserie e strumentalizzazioni politiche che disegnano una città violenta che non esiste. Come istituzioni democraticamente elette, non possiamo in alcun modo giustificare la 'giustizia fai da te’. Occorre invece il rispetto delle leggi: un principio che vale per tutti. C'è bisogno di una politica, che sia ferma nelle regole ma non lasci indietro nessuno. Servono prevenzione e quando è necessario repressione, ma niente può giustificare un gesto così efferato perché in uno Stato di diritto ogni persona ha stessa dignità e stesso valore”.

Per Del Ghingaro "le indagini in corso chiariranno tutti gli aspetti e stabiliranno responsabilità e pene, ma resta il fatto che una vita è stata spezzata. Le tragedie come questa meritano riflessione e silenzio. E rispetto per tanto dolore. Le istituzioni e le forze dell'ordine - conclude - hanno il compito di collaborare per ridare fiducia e speranza ad una città profondamente ferita: per rasserenare l'orizzonte delle donne e degli uomini di Viareggio, e sono tanti, che credono nella giustizia e nella democrazia”.