FRANCESCA NAVARI
Cronaca

Omicidio di Viareggio, “Cinzia Dal Pino voleva bloccare l’uomo, non ucciderlo”

La vicenda di via Coppino: parla l’avvocato difensore dell’imprenditrice che ha ucciso il 47enne che l’aveva rapinata. “Ha temuto che il malvivente volesse andare a casa sua e rubare”

Viareggio, 11 settembre 2024 – «La signora Dal Pino non voleva uccidere. E’ andato al di là delle sue volontà. Ha temuto che l’uomo avesse potuto utilizzare chiavi di casa e documenti nella borsa». La sintesi difensiva è contenuta nelle parole che a caldo l’avvocato Enrico Marzaduri rilascia all’uscita dal carcere di Pisa: dopo un’ora in cui si è riservasto la decisione, il gip ha deciso di non convalidare il fermo concedendo gli arresti domiciliari (con obbligo del braccialetto elettronico) a Cinzia Dal Pino, la 65enne titolare di uno stabilimento balneare accusata di omicidio volontario per aver travolto più volte e ucciso con l’auto in via Coppino Said Malkoum, l’algerino che le aveva preso la borsa. Il legale ha ricostruito ai microfoni attimo dopo attimo di quella drammatica sera iniziata con una cena con 6 amici da Miro in via Coppino e che si è conclusa con l’uccisione dello straniero 47enne senza fissa dimora che le aveva preso la borsetta.

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Cinzia Dal Pino ha fatto tutto da sola in quei drammatici attimi (quindi chiarita l’ipotesi che ci fosse un’altra persona in auto durante quella vera spedizione punitiva). Ed è emerso un altro particolare scioccante: dopo aver travolto con la Mercedes per ben 4 volte l’algerino non ha chiamato il 118 e neppure le forze dell’ordine, ma è tornata al ristorante per restituire l’ombrello che le era stato prestato.

Enrico Marzaduri, avvocato di Cinzia Dal Pino
Enrico Marzaduri, avvocato di Cinzia Dal Pino

Dove è avvenuta la rapina?

«La rapina si è consumata a distanza limitata dai fatti. La signora era appena uscita dal ristorante e si è avviata verso la macchina parcheggiata a 100-150 metri di distanza. La rapina è avvenuta nell’abitacolo della vettura. L’uomo ha cercato con la forza di vincere la sua esistenza, poi le ha detto ’Dammi la borsa, ho il coltello’. A quel punto ha consegnato la borsa e lui se n’è andato».

Il coltello non è stato però trovato…

«Infatti nessuno ha detto di averlo visto, era solo indicato come possibile minaccia»

La donna come ha spiegato la reazione?

«Appena ha subito la rapina della borsa ha pensato che all’interno si trovavano documenti e le chiavi di casa e ha avuto la preoccupazione che la persona che aveva già consumato la rapina potesse anche utilizzare questi riferimenti anagrafici e documentali in termini negativi»

Perchè non ha chiamato la polizia?

«Non poteva farlo in quel momento: il cellulare era nella borsa».

E c’erano anche soldi?

«Non si è parlato di soldi»

Era da sola?

«Si. C’era pure un nubifragio in quel momento a Viareggio»

Perchè ucciderlo?

«Non voleva farlo nemmeno per sogno. Nei filmati integrali di videosorveglianza c’è una dinamica chiara. Dopo il primo urto effettuato mentre l’uomo sta camminando, lui resta in piedi e continua a muoversi. La signora voleva fermarlo cercando di bloccarlo: intendeva prenderlo alle gambe per evitare che questa persona continuasse e si allontanasse».

E’ pentita?

«Cinzia è una persona come noi, normalissima, con una famiglia e una vita penalmente illibata. Ne sta soffrendo, è chiaro che la maggior sofferenza è per chi non c’è più, ma chiaramente è una vicenda che si inserisce nelle dinamiche di una persona normale che si è trovata ad affrontare una serie di situazioni che si sono purtroppo sviluppate in modo meno felice. In primis per il signore algerino, ma anche per la signora Dal Pino e la sua famiglia. E’ chiaro che non voleva certamente uccidere e non può che avere sofferenza e rimorso per qualcosa che è avvenuto, andando al di là della propria volontà»

Perchè però non ha chiamato i soccorsi?

«Ha lasciato il signore vitale. Dai filmati si vede infatti che l’uomo si rialza non appena la donna si allontana in auto. Quindi lei se n’è andata pensandolo non solo vivo ma anche in piedi»

E perchè però a quel punto non si è rivolta alle forze dell’ordine?

«Non saranno i migliori comportamenti tenuti ma non li abbiamo affrontati».

Ma è vero che è tornata comunque indietro a restituire un ombrello?

«Si, è vero. C’era la cameriera fuori dal ristorante dove aveva cenato ed è a lei che ha ridato l’ombrello dopo il delitto».