Le istituzioni ricordano Manfredo Bertini, il partigiano Maber, medaglia d’oro al valore militare alla memoria, che si tolse la vita ottant’anni fa per non finire nelle mani dei nazifascisti mentre combatteva nel piacentino. Le autorità di Viareggio hanno presenziato alla cerimonia ufficiale a Montecarlo, dove Manfredo era nato il 6 novembre 1914. A rappresentare il comune di Viareggio è intervenuto il vicesindaco Valter Alberici.
Ma non è stato solo il paese natale a commemorare la figura di Maber. Anche a Viareggio, dove è cresciuto, si è voluta ricordare la sua memoria. Si è svolta al cimitero comunale del Marco Polo la commemorazione per l’80esimo anniversario della morte di “Maber” Bertini. Sulla sua tomba e su quella della moglie Elena Vassalle è stata deposta una composizione floreale davanti a diversi partecipanti. Comandante di un gruppo combattente della divisione “Giustizia e Libertà” operante nella zona Viareggio-Alpi Apuane, arrestato dai fascisti, riuscì ad evadere, per poi essere paracadutato in provincia di Piacenza, dove riuscì in breve tempo a trasmettere al comando alleato 200 preziosi messaggi sui movimenti delle truppe tedesche.
Incappato in un massiccio rastrellamento, febbricitante e indebolito dai postumi di una ferita subita al braccio, sapendo che i suoi compagni non l’avrebbero lasciato solo, decise di distruggere la ricetrasmittente e (dopo aver scritto un nobile biglietto ai suoi familiari) di farsi saltare con una bomba a mano.
“Maber“ è uno dei 250 personaggi sepolti nel cimitero citati nel libro "Al di qua dell’eternità", scritto dagli storici Riccardo Mazzoni e Stefano Bucciarelli e in vendita nelle farmacie comunali.
D.P.