Viareggio, 25 gennaio 2025 – Ci sono persone che paiono eterne, sappiamo che sono mortali come le altre ma per il loro carisma, per la rete di contatti e affetti che sono riuscite a creare, per quanto appaiono essenziali a molti altri, abbiamo l’impressione che non se ne andranno mai dalla vita terrena. Forse per i Greci erano i semidèi o gli eroi, per la cultura cristiana, i martiri e i santi. Padre Tarcisio Ciabatti era una di quelle persone che ha chiuso gli occhi in Bolivia giovedì sera, a quasi 90 anni, lasciando una lunghissima scia di affetti.
Padre Tarcisio era un francescano e nel 1962 era al convento di Sant’Antonio di Viareggio dove cominciò a occuparsi de Varignano, quartiere periferico in sviluppo di edilizia popolare, con scarsità di servizi e forti necessità. Ben presto divenne punto di riferimento non solo religioso, ma soprattutto etico e culturale per tanti giovani di tutta la città. I suoi cineforum, le gite, gli incontri furono fonte di dialogo e crescita; sistemò una casupola con stalla nel quartiere per abitarci, ne fece una chiesa, creò un servizio sociale, una scuola popolare.
Nei primi anni ‘ 70 il francescano matura la decisione di proseguire il suo impegno in Bolivia, dove si dedica soprattutto alle popolazioni indigene, in particolare l’etnia Guarani. Pur in un contesto difficile, Tarcisio riesce a tessere relazioni anche istituzionali e a entrare in sintonia con le piccole comunità indigene, con la sua esperienza sanitaria e l’umanità che mostra verso tutti. Prende vita così la Scuola Tekove Katu, che oggi è una realtà indigena importantissima con riconoscimenti da parte dell’Oms che l’ha definita “scuola modello per i popoli indigeni”.
La sua opera si sviluppa principalmente verso la sanità e l’istruzione, creando scuole e libri di testo in lingua indigena, piccoli ospedali e poste sanitarie nelle comunità, ambulatori viaggianti per le analisi. Idea il Convenio de Salud, un accordo tra il Ministero della salute boliviano e i frati francescani per assistenza sanitaria. I progetti per lo sviluppo e l’implementazione della sanità vengono promossi e sovvenzionati anche dall’Italia con la collaborazione tra il Convenio de Salud e l’Università di Firenze, e con altre università italiane ed estere.
Da quei ragazzini e ragazzine del Varignano che Tarcisio ha aiutato a crescere negli anni ‘60 e ‘70 nasce anche l’associazione “Amici del Popolo Guarani”, instancabile nel sostenere economicamente i progetti boliviani. “Dopo tanto cammino percorso insieme, purtroppo Tarcisio ci ha lasciati – ha annunciato Stella Del Carlo, presidente dell’associazione viareggina – le sue condizioni di salute, già precarie, erano peggiorate e avevano portato al ricovero ospedaliero a Santa Cruz de la Sierra, dove è deceduto. Fino all’ultimo è stato vicino ai suoi ragazzi, alla sua Scuola Tekove Katu, cui ha dedicato tanta parte della sua vita, convinto che l’istruzione e la cultura siano l’unico mezzo dei popoli per conquistare dignità. Ha speso la sua vita al servizio degli altri. II suo insegnamento è stato coerente stare sempre dalla parte di chi ha più bisogno”.
Padre Tarcisio sarà sepolto in Bolivia nel giardino della scuola che ha creato. Oggi alle 18 verrà celebrata una messa nella chiesa della Resurrezione al Varignano.
Chiara Sacchetti