
Paga multa nella primavera 2017 "Ma mi chiedono ancora di versarla"
di Daniele Masseglia
In una fresca serata del marzo 2017 il suo cane, un bastardino di nome Chicco, approfittando del cancello automatico era scappato di casa. Fu poi ritrovato dalle parti del “Seven Apples“ e condotto al canile di Viareggio. Una fuga che è costata cara alla proprietaria, Alma Ulivi, 72enne residente a Focette. Non tanto per il verbale della polizia municipale, da 64 euro – ricevuto un mese dopo – per omessa custodia e malgoverno di animale. La vera bastonata è arrivata sotto forma di malaburocrazia con ben due ingiunzioni nonostante la donna si fosse subito messa in regola.
La prima risale all’agosto 2021, quindi 4 anni dopo, ma la polizia municipale aveva accertato il regolare pagamento, scusandosi con lei per il disagio. Mica finita: un mese fa è arrivata la seconda, con l’importo lievitato a 92.18 euro e 60 giorni di tempo per pagarla, e a nulla è servito il sostegno della figlia per dimostrare che quella multa era già stata pagata. Il rimpallo continuo tra Agenzia delle entrate e prefettura ha spinto la pensionata a sfogarsi pubblicamente e a metter mano a un avvocato se questa odissea non dovesse terminare. "Il mio Chicco voleva passare una serata in discoteca – ironizza Ulivi – e dopo due ore di vane ricerche ci dissero che era stato recuperato dal canile dopo la segnalazione di alcuni passanti. Purtroppo è capitato, ma per fortuna non aveva aggredito nessuno. Ho pagato giustamente la multa pensando fosse finita lì. Ditemi se è normale, invece, che una multa regolarmente pagata 6 anni fa continui a tornare e nessuno riesca a cancellarla per errori sicuramente non commessi da me né da mia figlia. È un’ingiustizia bella e buona, non siamo di certo dei ’furbetti’".
L’aggravante, per la donna, che si dichiara “non tecnologica“, è di dover dimostrare a una segreteria telefonica, anziché a persone in carne ed ossa, di essere a posto con la coscienza e con la legge. "Il numero di telefono dell’Agenzia delle entrate è automatizzato – prosegue – e ho dovuto chiedere aiuto a mia figlia Monica, anche perché il mese scorso sono stata operata. Da sola non ce la facevo: lei ha mandato tutto, inclusa la lettera di scuse della polizia municipale, compilando il modello per sospendere la riscossione, ma risulta che manchi ancora un mio documento. Tutto questo per un ’vuoto’ comunicativo tra prefettura e Agenzia delle entrate. Meno male che sono meticolosa e ho tenuto tutto, ma è possibile che dopo 6 anni una 72enne debba impazzire per colpe altrui?".