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"Pagamenti col bancomat? Li accetteremo sempre"

I negozianti non prevedono cambiamenti anche se la soglia minima sarà alzata "Ormai molti nostri clienti saldano con le carte un semplice caffé da un euro"

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Il tetto di 60 euro all’utilizzo del pos non sconvolge i commercianti. Il governo Meloni ha deciso, ma sono in corso ancora interlocuzioni con l’Unione europea, che sotto quella soglia gli esercenti possono rifiutarsi di ricevere pagamento con la carta. Un cambiamento radicale rispetto all’obbligatorietà per qualsiasi somma entrata in vigore a giugno. "Non ho mai detto di no neanche per un caffè — sottolinea Azzurra Cerri del bar "Why not" — anche se magari uno un euro in tasca per il caffè lo può avere. Comunque cerco di venire incontro ai clienti il più possibile, partendo dal presupposto che hanno sempre ragione. In ogni caso chi paga con la carta, tende a pagarci tutto, anche il caffè. Però per fortuna i più pagano ancora con il contante". "Io sono favorevole al pos, la maggior parte dei clienti ormai paga con quello — dice Alioscia Taccola, del negozio Easyshop — lo abbiamo visto anche nei giorni del black friday. Anche se viene usato per piccoli importi non vedo problemi, anzi in questo modo non si perde mai nessun incasso. Semmai il punto sono le commissioni bancarie, non tanto la soglia di quanto uno possa pagare o meno con la carta. Per noi vanno benissimo tutti e due i modi pagamento: con carta o con contante, va benissimo qualsiasi tipo di pagamento. Ormai comunque si vedono immagini che un tempo sarebbero sembrate dal futuro: chi paga col cellulare o con lo smart watch". Sempre più i clienti che pagano col pos anche all’edicola Jonathan. "Se la spesa si aggira intorno ai 10 euro, c’è chi paga con la carta — evidenzia Jonathan Bonini — le persone sono ormai abituate a pagare in digitale. Noi siamo sempre favorevoli. Non mi sembra invece giusto buttare la palla all’esercente: si rischia disparità. Sembra che sia il commerciante che non voglia. Era preferibile prima quando tutti eravamo obbligati a prendere i pagamenti con carta. Si è passati da un estremo all’altro. Il punto semmai è sempre quello: ridurre le commissioni, che vanno dall’1 al 4%". Un punto sul quale insiste anche Confesercenti. "Il problema sono le commissioni bancarie — sottolinea Francesco Giannerini, alla guida dell’associazione — non credo che ci saranno particolari cambiamenti, non vedo nessuna evasione. Credo che per ristoranti e negozi non cambierà niente. Dove si continuerà a spendere dai 30 euro in su, penso che le persone continueranno a pagare con la carta come hanno sempre fatto. Sarà semmai un aiuto per bar, alimentari e piccoli negozi alle prese con le microspese. Perché il punto sono sempre le commissioni bancarie". Un cambiamento che non riguarda i tabaccai. Che dallo scorso 25 ottobre non sono obbligati a accettare pagamenti elettroniciper "valori postali e valori bollati". Dunque, marche da bollo, francobolli, sigarette, ma anche gratta e vinci possono essere pagati in contanti: è quanto stabilisce una circolare dell’Agenzia delle dogane e monopoli. Ma tra le nuove norme del governo c’è anche l’innalzamento al tetto del contante: dal 1° gennaio 2023 passa a 5.000 euro, dai 1.000 previsti.

Alice Gugliantini