Centro storico in grande spolvero dopo il recupero di un altro palazzo antico affacciato nella centralissima piazza Carducci. Si tratta di Palazzo Borrini, all’imbocco di via Santissima Annunziata. L’opera di restauro delle facciate e del tetto è stata affidata, dai proprietari alla società seravezzina BaldiPera Srl. Il costo dei lavori si quantifica nell’ordine dei 250mila euro ed è durato poco meno di tre mesi. Dopo circa 30anni in cui le volontà di inquilini e proprietari di ristrutturare l’immobile non avevano trovato concretezza, grazie alle capacità tecniche e alle risorse umane di BaldiPera l’intervento di recupero e restauro è stato messo in atto. È stata infatti un’opera delicata e prestigiosa per l’azienda che ha sede propria nel capoluogo di Seravezza, in via del Palazzo, e che conta ad oggi circa 70 dipendenti e nel 2023 ha registrato un fatturato di 30milioni di euro. I tecnici e le maestranze di BaldiPera si sono trovati a dover mettere mano ad un edificio del 1600 (la datazione corretta è emersa, secondo la restauratrice a cui la ditta si è affidata, dalla particolare piegatura e battitura del ferro - tipica di quell’epoca - utilizzato sia per la balaustra del terrazzo che nelle inferiate e nel portone). Alcuni intonaci lato fiume risalenti a quell’epoca sono invece andati persi durante la seconda guerra mondiale perché Palazzo Borrini fu in parte danneggiato e poi oggetto di una ristrutturazione sommaria negli anni ’50.
Il lavoro è stato portato avanti in stretta collaborazione con l’Ufficio edilizia privata del Comune di Seravezza sia per decidere ad esempio l’architettura da utilizzare sia per valutare meglio la colorazione finale (un beige giallo), un colore chiaro che si armonizza con gli altri edifici di piazza Carducci: per sceglierlo è stata realizzata una skyline dei colori degli edifici circostanti. Il tetto invece, che era stato danneggiato dal fortunale di vento dell’agosto di due anni fa, è stato ripristinato con materiali adeguati: i coppi (essendo più fedeli all’epoca) hanno sostituito le marsigliesi, le parti strutturali sono state mantenute ed è stata applicata invece la guaina impermeabilizzante; è stata installata la linea vite per adeguare il tetto alla normativa vigente. Per realizzare l’intonaco invece è stata applicato un intonaco architettonico adeguato. Oggetto del restauro è stata anche l’altana che si trova in cima al palazzo, nata come uno stenditoio senza finestre, ma aperture, che poi nei primi anni del ‘900 è stato chiuso e ne è stata ricavata una unità abitativa. Ripulite anche le cornici in marmo di porte e finestre. Oggi Palazzo Borrini è diviso in quattro fondi a piano terra, quattro unità abitative e due uffici.